Conte in versione “filosofo” scatena rabbia e commenti feroci: «Ma vattene al circo»
Avendo studiato al liceo classico – come riportano le sue biografie – Conte avrà trovato sugli scaffali della libreria un vecchio testo di filosofia. L’avrà sfogliato per cercare qualche dotta citazione da infilare nell’intervento alle Camere. Dopo la performance deludente in tv, tra parole mangiucchiate e poco chiare, avrà sentito il bisogno di recuperare in immagine. E allora giù con Aristotele, Platone e Kant. E avrà anche avvertito Di Maio che si pronuncia Kant e non Kent.
Le reazioni allo show filosofico di Conte
Ma lo show filosofico-politico di Conte ha scatenato l’ira della gente. Sui social sono arrivati a raffica gli sfottò, i meme, le vignette, le ironie. Persino il suo profilo è stato preso d’assalto. Basta leggere alcuni commenti per rendersene conto. Donella R ha scritto al premier: «Ma ti rendi conto di quello che dici?». Alessandro C l’ha invitato senza giri di parole a smetterla: «Falla finita». Vittoria M ha domandato: «Ma state studiando?» mentre Nicola C non ha usato mezzi termini: «Peppi, vai al circo».
«Fai un atto d’amore, sparisci»
I commenti sono stati tantissimi. Da Ale C («ma statte a casa») a Gabriele E («fai un atto d’amore, sparisci») fino ad arrivare a Valentina A («Giusè, stai a parlà de Platone quando il pubblico a cui ti rivolgi berrebbe la candeggina»). È chiaro che, essendo sulla pagina personale di Conte, molti sono anche i fan “entusiasti” e “innamorati”. A loro risponde in romanesco Riccardo: «Se vede che state bene, voi. Ve ce vorrebbe la fame e il non dormire la notte per i troppi pensieri». La rabbia di chi non è “contiano” o pentastellato si tocca con mano.
I passaggi “dotti” di Conte
Ma quali sono stati i passaggi “filosofici” di Conte sul coronavirus? Ha sottolineato che «la filosofia antica, da Platone ad Aristotele, distingueva la doxa, intesa come l’opinione, la credenza alimentata dalla conoscenza sensibile, dall’epistème, la conoscenza che invece ha salde basi scientifiche». Un modo un po’ dotto del premier per ricordare che in materia di salute c’è poco da andare dietro ai “si dice”. Poi, ha continuato con una citazione implicita quando ha detto che per il governo agire sulla base non delle opinioni ma delle evidenze scientifiche è un “imperativo categorico”. Un richiamo al principio portante dell’etica di Immanuel Kant, anche se ormai entrato nel linguaggio comune.
Se qualcuno si vuol leggere un po’ di “filosofia morale” applicata, gli consiglio il vecchio romanzo di fantascienza (1959, premio Hugo 1960) “Fanteria dello Spazio” di Robert Heinlein, che ho riletto qualche giorno fa, restando esterefatto. (Urania 0276, 1962).
La risposta lucida alla maggioranza delle odierne domande.
« (…) epistème, la conoscenza che invece ha salde basi scientifiche». A me pare che abbia fatto confusione. Per episteme, i Greci, non intendevano la scienza moderna – un sapere ipotetico deduttivo, poiché basato sull’esperienza -, ma indicavano un sapere incontrovertibile, immutabile ed immodificabile indicante il Senso assoluto e definitivo del Tutto. Il concetto di episteme ha un carattere metafisico, ha un carattere stabile soverchiando la totalità della molteplicità contingente. La Scienza può tutt’al più rilevare una regolarità di comportamenti della realtà, stabilire delle leggi, ma l’esperienza, non può mostrare la necessità del suo accadere, e ciò che fino a ieri era ritenuto vero dalla Scienza, potrebbe essere un domani smentito da altri fatti.
KAnt e’ la vera disgrazia dell Europa. La sua filosofia ha codificato, irrimediabilmente ,l ipocrisia nel dna dell Europa anche se la Chiesa aveva gia’ Fatto tanto in quel senso. Kant e’ solo versione moderna degli intellettuali della magna Grecia (=chiacchiere e distintivo) . Quelli come Conte /PD/M5S che si ispirano a Kant nel modo privato non hanno la minima chance di emergere, e quindi “dirigono” per vocazione.
La guerra civile in Italia e’ ufficialmente iniziata con il governo Conte.
Ovviamente, la merkel e’ una Kantiana di ferro.