Conte parla, Zaia fa i fatti: in Veneto “zero contagi”. E lui: «Non molliamo la presa»

22 Mag 2020 9:58 - di Franco Bianchini
Zaia

Zaia tira un sospiro di sollievo ma non allenta la presa. Il Veneto ha raggiunto “zero contagi”,  in netto anticipo rispetto alle previsioni. Un risultato notevolissimo, frutto di un’azione collettiva. Il contrario rispetto alle “raccomandazioni tipo nonna” fatte da Conte.

Zaia, l’Università e l’Azienda ospedaliera

Il prof. Andrea Crisanti commenta con soddisfazione: «Questo è l’esito di un lavoro che ha visto in prima linea la Regione, l’Università di Padova e l’Azienda Ospedale di Padova. Il merito va a tutte le persone che hanno lavorato giorno e notte per raggiungere questo risultato. Alla fine l’intuizione di cercare gli asintomatici ha pagato».

 «Trend incoraggiante ma non molliamo»

«Il trend è incoraggiante», dice Zaia. «Però è anche vero che una rondine non fa primavera. Noi continuiamo a fare i tamponi, ma dobbiamo aspettare ancora un po’ per dire che siamo indenni dal virus».

Troppi assembramenti, regole da rispettare

«Siamo ancora subissati da segnalazioni su assembramenti di giovani fuori dai bar. Ne ho parlato con i colleghi presidenti di Regione. È un problema che rilevano tutti. Siamo preoccupati perché c’è un clima di festa, di “liberi tutti” e non va bene». Zaia ha rilanciato «l’appello al rispetto delle regole. Siamo attenti al modello matematico e all’evoluzione dell’epidemia. Dall’apertura del 18 maggio dobbiamo aspettare una settimana-dieci giorni. Se si rileveranno nuovi contagi e un rinfocolarsi dell’epidemia dovremo andare a nuove chiusure».

Zaia: ricordo che bastano due o tre casi…

«Ricordo», aggiunge Zaia, «che bastano 2-3 casi in una stessa località perchè venga considerato un nuovo focolaio. Per questo», incalza, «ci vuole molta prudenza e rinnovo la mia preghiera per accettare questo piccolo sacrificio dell’uso della mascherina almeno fino al 2 giugno».

Nuova ordinanza in arrivo

«Nel fine settimana», conclude il governatore. «firmo un’ordinanza che affronterà vari temi. Tra questi, la risposta alle famiglie che con la riapertura si trovano il problema della gestione dei minori. Quindi il problema riguarderà la fascia d’età 0-17 anni»

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