Bonafede nella bufera, decreto bluff. Il centrodestra: vada a casa. Giovedì forse in aula
Varato di notte, illustrato alla stampa con grande enfasi. Il decreto Bonafede, che vorrebbe mettere una pezza alle scarcerazioni di queste settimane di boss mafiosi e pericolosi criminali, fa acqua da tutte le parti.
Bonafede nella bufera. Il decreto è un bluff
“Nessuno può pensare di approfittare dell’emergenza sanitaria per uscire dal carcere”. Dice impettito il ministro della Giustizia, con le ossa rotte per lo scandalo della mancata nomina di Di Matteo al Dap. “In momenti straordinari, servono provvedimenti straordinari». Ma se si legge il decreto cambia ben poco. La novità più rilevante riguarda l’obbligo di verificare periodicamente (ogni quindici giorni) la situazione dei detenuti usciti, e rivedere nel caso il beneficio della scarcerazione. I provvedimenti di scarcerazione restano di competenza dei giudici. Bonafede non prevede nessun rafforzamento dei reparti detentivi negli ospedali. Come chiesto dall’opposizione. Reparti che potrebbero essere adatti per evitare gli arresti domiciliari. Di questo e del caso Di Matteo, scoperchiato una settimana fa da Massimo Giletti, il ministro della Giustizia dovrà in Parlamento. Probabilmente il prossimo giovedì.
Meloni: lo Stato si è piegato alla mafia
Fratelli d’Italia e la Lega confermano la richiesta di dimissioni. Giorgia Meloni, ospite a Che tempo che fa, attacca Bonafede. Che ha fatto due errori enormi. Le parole di Nino Di Matteo sulla sua nomina sfumata al Dap. E la scarcerazione dei boss mafiosi. “Io credo che sia gravissimo. Lo Stato invece di dare punizioni esemplari si è spiegato a quello che volevano i boss. Non so perché il ministro Bonafaede abbia fatto una cosa così folle”.
“Ci sono state – dice Matteo Salvini – rivolte in carcere, detenuti morti, poliziotti feriti, carceri incendiate. E oltre 400 mafiosi in libertà, usciti di galera. Peggio di così cosa deve fare un ministro della Giustizia?».
Ma i numeri per mandare a casa il ministro grillino sulla carte non ci sono. Perfino Italia Viva ha respinto la denuncia di Fratelli d’Italia di una baratto tra la fiducia a Bonafede e il via libera alla regolarizzazione degli immigrati. La sinistra e alcuni magistrati di sicura fede progressista fanno quadrato intorno a Bonafede. Netta la posizione dell’ex ministro della Giustizia ai tempi di Craxi. “Bonafede? “Un prigioniero è un prigioniero”. Parola di Claudio Martelli, ospite di Massimo a Non è l’Arena. Che attacca il ministro per il pasticcio sulle nomine al Dap. “E’ inadeguato, prende una decisione e si contraddice in pochi giorni”.
In che mano siamo caduti, altro che povera Italia, questa e’ la fine.
bonafede è un delinquente,incapace e inadeguato.