Bonaccini diventa sempre più “intoccabile”, rispostacce a chi osa criticarlo
Ti attaccano nel merito, non sai cosa replicare, che fai? Se sei Stefano Bonaccini, a quanto pare, ti rifugi in un comodo “no comment”. Aggiungendoci magari una certa quota di quella arroganza che, del resto, ha contribuito a far parlare di te, fino a consacrarti perfino politico da imitare. E, infatti, il presidente dell’Emilia Romagna quel tocco in più non ha mancato di metterlo. “Il capogruppo leghista giudica inadeguata la gestione del contrasto alla pandemia da parte della giunta regionale. Non replico. Continuo a lavorare“, ha cinguettato il governatore, dribblando magistralmente il merito della questione ed evitando perfino di citare l’avversario.
Dito puntato contro “l’inadeguatezza della giunta Bonaccini”
Il merito della questione, sollevata dal leghista Matteo Rancan, era che “lo stipendio da oltre 9mila euro al mese percepito dall’ex commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, altro non è che il costo che i cittadini emiliano-romagnoli hanno dovuto pagare per l’inadeguatezza della giunta Bonaccini rispetto alla gestione della pandemia”. Una precisazione che Rancan ha sentito di dover fare dopo che “Bonaccini, in occasione delle dimissioni di Venturi, lo aveva ringraziato per ‘l’apporto generoso reso alla comunità emiliano-romagnola'”.
Un commissariamento costato caro
“Al di là della criticità transitoria connessa alla positività asintomatica del titolare dell’assessorato, Raffaele Donini, il governatore Bonaccini ha, di fatto, commissariato in toto la sanità regionale dal 5 marzo sino allo scorso 8 maggio, demandandone la gestione all’ex assessore (alla Sanità, ndr) Venturi. E sia chiaro – ha concluso il capogruppo della Lega – si è trattato di un commissariamento pagato profumatamente coi soldi dei cittadini“.