Boldrini e Pezzopane sul caso Hunziker-Botteri. A pace fatta, parlano di lotta all’odio sul web. E riaprono la ferita
Mentre la Botteri lancia segnali di distensione dalla Cina. E fa pace via video con Michelle Hunziker, ingiustamente accusata di body shaming per un servizio satirico intestato all’inviata Rai e andato in onda a Striscia la notizia, la pletora di militanti buoniste modello Laura Boldrini. E come lei, tutte le di indomite attiviste dem. Quelle continuamente in marcia contro le discriminazioni di genere. E che si attaccano affannosamente al culto della lotta alle disparità tra i sessi. Un pericolo che vedono annidarsi ovunque. E continuamente…
La Boldrini rispolvera cavalli di battaglia e vecchi slogan
E così, dopo gli squilli di tromba e i rulli di tamburo che hanno dato la carica a scatenati hater e leoni da tastiera, tutti perennemente connessi. E tutti pronti a infierire oltremisura sulla Hunziker a suon di insulti e minacce. Dopo aver armato la crociata anti-sessista che ha immolato la showgirl italo-svizzera in nome della solidarietà tra donne (in questo caso, però, intesa solo a senso unico). Con la Hunziker finita alla gogna sulla pubblica piazza virtuale e sacrificata sull’altare dell’ideologia. Forti di stuoli di attiviste pronte a siglare con pollicioni accondiscendenti, iniziative e slogan di vecchio stile propagandistico, la Boldrini torna a concentrarsi ancora un po’ sul tema. O meglio, su quello che Diego Fusaro ha definito «il falso problema della parità di genere nella task force che pianifica la fase due». Una battaglia solo ipocritamente “emancipativa”, condotta a suon di indottrinamento da colei che, sempre Fusaro, ha definito la «vestale del globalismo arcobalenico».
Domani l’iniziativa social in coppia con la collega Pezzopane
Ed è proprio con tanto e tale background che insieme la Boldrini, deputata del Pd dopo un tortuoso peregrinare da una sponda all’altra del mare della sinistra, parteciperà alla diretta Facebook “Discriminazioni di genere e body shaming sul web”. Un evento in programma domani, dalle ore 16, sulla pagina del Partito Democratico regionale. A farle da Cicerone, la collega dem Stefania Pezzopane, che dalle colonne del sito Il Pescara, anticipa e spiega: «L’iniziativa nasce da una riflessione e da una mobilitazione delle deputate Pd. Più volte in Parlamento abbiamo affrontato questi temi, promuovendo anche nuove norme e maggiore punibilità. Ma la battaglia è culturale».
Al centro del dibattito l’«accanimento sulle donne che hanno visibilità»
E così, tra un accenno alla pericolosità della Rete: «In questi mesi il web è diventato uno dei principali strumenti di comunicazione. Ma – dichiara l’esponente dem – sono aumentati anche i fenomeni di degrado in rete. Con aggressioni e attività di vero e proprio stalking». Un riscontro sullo «speciale accanimento sulle donne che hanno visibilità e ricoprono ruoli politici». Il discorso non può che convergere sul caso Botteri. O meglio, per usare le parole della stessa Stefania Pezzopane, su «quanto accaduto di recente alla giornalista. Che è solo uno degli ultimi casi eclatanti di odio sul web che noi vogliamo combattere». Allora, in attesa che le vestali del sacro fuoco di genere prenda vigore e riscaldi i social, vale solo la pena ricordare che, forse, all’onorevole Boldrini e all’onorevole Pezzopane, sfugge ancora qualcosa. Basta rileggere l’incipit per capire…