Ai vertici del Pd umbro “un’associazione per delinquere”. Chiusa l’inchiesta sulla sanità

5 Mag 2020 11:04 - di Natalia Delfino
sanità

Associazione per delinquere. C’è anche questo tra i reati che i pm di Perugia hanno contestato ai vertici del Pd umbro  a conclusione delle indagini sulla sanità regionale e, in particolare, sui concorsi per l’ospedale del capoluogo (e non solo), che gli indagati avrebbero pilotato.

Il “sistema” Pd per pilotare la sanità

Gli indagati sono 45 in tutto. Fra questi ci sono i vertici del Pd: l’ex presidente della Regione, Catiuscia Marini; l’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini; l’ex sottosegretario e segretario umbro del Partito democratico Gianpiero Bocci. Nell’aprile dello scorso anno, per questa inchiesta, Barberini e Bocci erano anche finiti ai domiciliari. Ora per tutti e tre è scattata l’accusa di associazione per delinquere. In particolare, i magistrati li accusano di aver creato “una vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre”.

Le mani dei dem sui concorsi pubblici

Attraverso questa “rete”, prosegue la Procura, Marini & co condizionavano “gran parte dei concorsi pubblici” e dettavano “direttive attraverso i vertici aziendali di nomina politica, affinché i concorsi pubblici venissero manipolati a favore dei candidati indicati da loro stessi”. Adesso la parola passa alle difese, poi la Procura potrà decidere come procedere, ma in ogni caso si dovrà andare davanti al giudice.

 

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