Addio a Ezio Bosso, l’indimenticabile pianista che ha commosso il mondo (video)

15 Mag 2020 10:41 - di Giovanna Taormina
Ezio Bosso

Se n’è andato in silenzio. Lui che sapeva commuovere con la sua musica. È morto a 48 anni Ezio Bosso, il pianista e direttore d’orchestra che da anni soffriva di una malattia degenerativa. L’artista era stato operato nel 2011 per un tumore al cervello. Bosso conviveva da allora con una malattia neurodegenerativa che gli era diagnosticata subito l’intervento al cervello. Ma nonostante ciò era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano.

Funerali privati

Bosso si è spento ieri nella sua casa di Bologna «a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni. Sia i familiari che la sua famiglia professionale, chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento sommamente personale e intimo: l’unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all’ultimo. Le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata». È quanto si legge in una nota.

Ezio Bosso, la vita e la carriera

Ezio Bosso si è avvicinato alla musica all’età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. A 16 anni ha esordito come solista in Francia e incomincia a girare le orchestre europee. È l’incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di ViennaLa sua musica è commissionata o utilizzata da importanti istituzioni operistiche: Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij di Mosca. Da coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela. Nel teatro da registi come James Thierrée. Bosso si è occupato anche di musica da film, lavorando con Gabriele Salvatores per cui ha composto le colonne sonore di Io non ho paura, Quo vadis, baby? e del recente Il ragazzo invisibile. Ha vissuto  dividendosi tra Londra, dove ha ricoperto il ruolo di direttore stabile e artistico del The London Strings, Bologna, dove è stato direttore principale ospite del teatro comunale, e Torino, dove ha collaborato a progetti sociali e divulgativi.

Le composizioni

Nel 2013 è nata con il violoncellista Mario Brunello un’intensa collaborazione in duo pianoforte-violoncello e una profonda amicizia. Poi un anno dopo ha esordito con la sua Fantasia per violino e orchestra alla testa della London Symphony Orchestra, con Sergej Krylov al violino solista, musicista con il quale è nato un intenso sodalizio. Nel 2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (allora direttrice di Tate Britain) hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery, all’interno dell’opera 3 Drawing Rooms del suo amico David Tremlett, l’evento artistico dell’anno del Regno Unito. Nello stesso anno, l’Università Alma Mater di Bologna gli ha commissionato una composizione dedicata alla Magna Charta delle Università Europee. Composizione che contiene il primo inno ufficiale di questa importante istituzione. The 12th Room, il suo primo disco da solista, è uscito il 30 ottobre 2015 per Egea Music. Si è esibito con Following a bird, un brano estratto dall’album, durante la seconda serata di Sanremo 2016. Era stato Carlo Conti a invitarlo come ospite d’onore al Festival. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14. Eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra.

L’ultimo lavoro di Ezio Bosso è stato Grazie Claudio, un omaggio a Claudio Abbado. Fu proprio Bosso, infatti, a dirigere il concerto evento di Mozart14 per i cinque anni dalla scomparsa di Claudio Abbado.

 

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