Virus, Ferrari si dimette dal Cer e accusa la Ue: «La scienza europea è in mano a burocrati»
Chissà che faccia avranno fatto gli euro-entusiasti nell’apprendere delle dimissioni rassegnate ieri da Mauro Ferrari dalla presidenza del Cer, il Consiglio europeo della Ricerca. E soprattutto delle motivazioni alla base di un gesto, che non manca di clamore né di coraggio. Le ha rese note il diretto interessato attraverso una lettera al Financial Times. Eccole in estrema sintesi: «Volevo finanziare la ricerca sul Covid-19. Sono stato sconfitto dalla burocrazia Ue». Ferrari, presidente del Cer dallo scorso gennaio, ha manifestato il proprio disagio anche attraverso un lungo intervento sul Corriere della Sera. Lo scienziato si è detto «estremamente deluso dell’approccio anti-pandemia del sistema Europa».
Era presidente del Consiglio europeo della Ricerca
Tre in particolari i motivi della sua delusione: assenza di coordinamento sanitario tra gli Stati, opposizione ai programmi di solidarietà, mancanza di programmi scientifici sinergici e a largo raggio. Insomma, Unione Europea per modo di dire. Lui ha tentato di colmare questa grave lacuna, ma ogni sforzo è risultato vano. Una sua mozione finalizzata al lancio di un programma scientifico focalizzato sul Covid-19 è stata bocciata all’unanimità». A quel punto a Ferrari restava davvero poco da fare. Tanto più che quella mozione il Cer non l’ha neppure discussa. Ha deciso sulla base di un approccio esclusivamente burocratico alla ricerca.
Burioni: «Ferrari mente brillantissima»
Il “no, come spiega lo stesso Ferrari, è arrivato «sulla base della considerazione che il centro finanzia progetti basati sul principio di spontaneità scientifica (il cosiddetto bottom-up), senza privilegiare priorità di ricerca (top-down)». «Ho ritenuto – ha spiegato lo scienziato – che non fosse il momento di disquisire sulle sottigliezze metodologiche». Nella vicenda è intervenuta anche Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue gli ha chiesto di fare proposte su come l’Europa dovrebbe affrontare la pandemia. Ma l’alto intervento «ha scatenato ulteriori terremoti interni». È stata questa la goccia che fatto traboccare il vaso: «Ho visto abbastanza», ha concluso Ferrari. «L’Europa perde una mente brillantissima. Peccato», ha commentato via tweet il virologo Roberto Burioni.