Travaglio, l’ultimo feroce insulto contro Fontana: «Da governatore non è granché. Ma come serial killer»…
Marco Travaglio attacca Fontana: che novità. Il direttore del Fatto Quotidiano torna ad inveire contro il governatore della Lombardia. tanto per difendere a spada tratta l’indifendibile premier Conte e, con l’occasione, sparare a zero sul suo principale antagonista del momento. E così, armato di penna intinta nell’inchiostro di fiele, scrive: «Come governatore non è granché. Ma come serial killer non è male»…
Travaglio e l’ossessione per il governatore Fontana
Dunque, siamo all’ennesimo capitolo dell’interminabile saga degli attacchi sferrati dal giornalista al presidente della Lombardia Attilio Fontana. E così, sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, per l’editoriale del lunedì Travaglio inserisce nella rubrica ad hoc “ma mi faccia il piacere” l’ultimo capitolo della lunga serie di attacchi al governatore. Ormai il suo livore contro Fontana è diventato un tarlo. Una goccia che scava la roccia a suon di insulti. Di aggressioni verbali. Deliranti accuse e recriminazioni, tutte concentrate sul numero uno della Regione Lombardia che ai suoi occhi ha il torto di essere leghista. E di rivestire un ruolo apicale strategico. Oltretutto, dimostrandosi nella gestione dell’emergenza coronavirus decisamente più efficace e palesemente più sul pezzo di premier e governo. Pertanto, dopo averlo inserito nella sua impietosa lista di proscrizione. Dopo avergli vomitato addosso qualunque tipo di velina vergata a suon di epiteti. Avendogli già abbondantemente riservato ogni tipo si sfregio dialettico sublimato, a detta di Travaglio, dal diritto di cronaca e con la scusa della dissertazione giornalistica. Dopo avergli dato del «noto cabarettista costretto ogni giorno a riportare fedelmente l’osso che gli lancia Salvini». E averlo definito, tra i tanti insulti coniati in nome dell’odio politico, un «governatore da riporto», oggi il direttore del Fatto torna alla carica. Ed esagera davvero. Questa volta davvero è troppo.
Anche l’ultimo insulto trasuda odio e veleno
Il commento di Travaglio su Attilio Fontana ancora una volta. Ma una volta di troppo, straborda di veleno intriso di odio. E permeato dall’ossessione invincibile di giustificare Conte e i mancati assist del governo al governatore. E l’ennesima furibonda sfuriata fuori luogo. Una carica tutt’altro che a salve sparata contro il solito bersaglio, che consente al giornalista del Fatto di tornare sul caso delle Rsa lombarde. E di controbattere al governatore che nei giorni scorsi scorsi a riguardo ha dichiarato: «Sulle Rsa credo proprio che non abbiamo assolutamente sbagliato niente. Abbiamo portato avanti il provvedimento sulla base delle risultanze tecniche. Se lo rifaremmo? Certamente». l’occasione per Travaglio è ghiotta e irrinunciabile. E giù con l’ultima bordata, messa nero su bianco: «Come governatore non è un granché, ma come serial killer non è male»…. La violenza verbale è servita sul piatto d’argento. E la polemica sulle Rsa in Lombardia rinfocolata al vetriolo. Con buona pace di vittime e inchieste giudiziarie degli ispettori del ministero della Salute. Della Guardia di Finanza e della magistratura che indagano sul Pio Albergo Trivulzio, ma non solo. E con assoluta indifferenza rispetto allo stesso Fontana, che su indagini e procedimenti, ha commentato: «Aspetto con estrema serenità l’esito». Basterà a Travaglio per il momento? Ne dubitiamo. Ai prossimi giorni per l’ardua sentenza…