Negli Usa, “armi e liquori beni di prima necessità”. Da noi multe per chi compra vino

1 Apr 2020 17:46 - di Laura Ferrari

Nell’emergenza coronavirus, fanno discutere i parametri di beni di prima necessità, da nazione a nazione. Nell’America di Trump, ad esempio, armi e liquori sono considerati merci essenziali.

Da noi, invece, le limitazioni all’acquisto di alcolici sono state certificate da un singolare fatto di cronaca. Nei giorni scorsi, i carabinieri di Biella hanno multato un pensionato che aveva comprato soltanto tre bottiglie di vino. «Non conta l’importo della spesa – hanno spiegato dal comando dell’Arma –, si può acquistare anche solo un po’ di pane, della carne, o dell’acqua. Ma tre bottiglie di vino non possono certo essere considerate una necessità».

In Italia non si può comprare solo il vino

Che in Italia, primo produttore mondiale di vino, questo non sia un bene di prima necessità, fa un po’ sorridere. Come appare singolare che, proprio negli Usa, un tempo patria del proibizionismo sugli alcolici, avvenga l’esatto contrario.

Molti Stati americani stanno infatti temporaneamente allentando le leggi sugli acquisti di alcolici, durante la pandemia di coronavirus.

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Lo stato di New York, ad esempio, sta permettendo ai ristoranti di aggiungere birra, vino e liquori alle opzioni da asporto e di consegna. E il Governatore di New York, il democratico Andrew Cuomo, ha considerato i negozi di liquori attività “essenziali”, permettendo loro di rimanere aperti. Stesso dicasi in Maryland e New Jersey, che definiscono essenziali i negozi di liquori. Mentre la California, il Nebraska, il Vermont, il Kentucky, il Colorado e il distretto di Columbia consentono ordini di asporto e consegna di alcolici nei ristoranti. Anche Maryland e Texas stanno permettendo consegne di alcolici ai clienti, solo per citarne alcuni.

Anche le app per la consegna di alcolici stanno vivendo un boom. Drizly, una di queste app, ha riferito che le vendite sono aumentate del 300% rispetto all’inizio di quest’anno e i nuovi utenti a marzo hanno rappresentato il 41% delle vendite, secondo quanto riferito da CNBC . Anche Minibar Delivery, un’altra piattaforma, ha registrato un aumento delle vendite del 131%.

Armi e liquori: beni di prima necessità

Diversi negozi americani vendono “armi e liquori”. Armi che sono considerate un bene di prima necessità. Molti americani si mettono in fila per comprare munizioni e prevenire così qualsiasi tumulto. Usa Today ha documentato la storia di un uomo di 71 anni che ha comprato oltre millecinquecento dollari in munizioni, il modo migliore – secondo lui – per far sentire più protetta la sua famiglia. Un aumento delle vendite che non si è registrato esclusivamente nei negozi fisici ma anche in quelli on line. Alex Horsman, direttore marketing di Amm.com, precisa “la rincorsa ad accaparrarsi munizione è un evento comune quando ci sono eventi che preoccupano l’opinione pubblica, ma è la prima volta però che accade con un virus”.

Commenti

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  • Bruno Cirio 2 Aprile 2020

    I liquori non sono difendibili ma x le armi bisogna considerare la conformazione geografica dell’America. Molte persone vivono in case isolate nel deserto ove essere rapinati è un attimo. In caso di carenze alimentari o di denaro x acquistare cibo è reale il pericolo, anche in certi quartieri delle città.

  • Menono Incariola 1 Aprile 2020

    E io, che oggi, con le provviste per il mese corrente ho acquistato BEN TRE CARTONI DA 5 l? Che sarei, uno “spacciatore alcoolico”? Una volta acquistato un genere alimentare, E ANCHE IL VINO LO E’, NON E’ PER NIENTE OBBLIGATORIO CONSUMARLO TUTTO E SUBITO, ANZI! Se si fanno provviste e’ proprio per non doversi muovere troppo spesso!