Meloni: «Il governo ha agito in ritardo. Sulla golden power avevamo fatto la proposta un mese fa»
“L’estensione della golden power è un tema importantissimo, noi abbiamo depositato una proposta il 5 marzo, cioè un mese fa. Secondo me, quindi, il governo ci è arrivato tardi”. Dai microfoni di Radio24 Giorgia Meloni parla a tutto campo delle misure economiche messe in campo dal governo Conte. Dunque a difesa delle imprese italiane, vengono rafforzati i “poteri speciali” per evitare che, con il calo dei titoli borsistici, le imprese italiane di settori strategici possano essere acquistate all’estero a prezzi di saldo.
È dunque prevista un’estensione del golden power. Giorgia Meloni giustamente rivendica che già un mese fa FdI aveva depositato una proposta che andava in questa direzione. Ma sul tema “delle liquidità alle imprese, che è una priorità assoluta”, la leader di FdI , non si sbilancia. Vuole vederci chiaro. “Il decreto del governo? Lo considero interessante ma una virgola ti cambia tutto il provvedimento. Io devo vedere il testo. Valuteremo il decreto nel merito, come abbiamo fatto all’inizio. Speriamo che di tanto in tanto qualcuna delle nostre proposte di buonsenso venga accolta”, rilancia Giorgia Meloni.
Da sempre critica sulla scarsa condivisione delle decisioni con le opposizioni, aggiunge: ” Abbiamo lasciato solo 20 emendamenti al Cura Italia”. Erano molti di più, dice, ribadendo il senso di responsabilità di FdI dimostrato e apprezzato da tutti. “Noi abbiamo dato la nostra disponibilità sin dall’inizio, da parte della maggioranza non ne ho vista molta”, osserva la presidente di Fratelli d’Italia, che punge l’esecutivo su un nodo nevralgico: “Mi pare che il governo stia facendo la guardia bianca della burocrazia“.
Dal governo finora nessuna disponibilità sulle nostre proposte per migliorare il decreto Cura Italia. “Ma non è il tempo dei tatticismi. Fratelli d’Italia ritira i suoi 168 emendamenti e ne lascia 20 più 6 ordini del giorno. Tutte questioni di buon senso sulle quali chiediamo una risposta chiara al governo. Poi saranno gli italiani a giudicare chi era disponibile e chi no”, ha chiarito nuovamente.
Tra le altre cose, aggiunge, «Abbiamo depositato degli emendamenti e chiesto la possibilità di poter implementare la celebrazione delle messe anche da remoto. Di dare la possibilità ai fedeli, rispettando le regole e mantenendo le distanze, di tenere aperto. Ma non penso si possa fare molto di più».
Nel dettaglio, l’emendamento depositato da FdI alla Camera prevede molti altri aspetti che stanno a cuore ai fedeli. La possibilità di consentire “l’ingresso nei luoghi destinati al culto con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone. Con obbligo a carico del titolare del luogo di culto di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.
Questi sono perennemente ritardati, anzi, cerebrolesi.
Una botta al cerchio ed una alla botte, Giorgia Meloni è ormai prigioniera di un sogno:Palazzo Chigi!
Embe’?
No mes