M5S, si consumano le vendette: espulsioni pronte per altri ribelli. Hanno “osato” aprire bocca
La stagione delle vendette. Nel M5S è vietato aprire bocca. Men che meno votare secondo coscienza. O meglio, in linea con quanto prima dicevano i vertici e che ora invece rinnegano. Ignazio Corrao e gli altri europarlamentari “ribelli” del M5S sono ufficialmente sotto la lente di ingrandimento dei probiviri. A quanto apprende l’Adnkronos Corrao, insieme a Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, sono stati raggiunti dalla lettere dell’organo disciplinare del Movimento. Ora hanno dieci giorni per inviare le controdeduzioni. E motivare la decisione di votare – per la seconda volta – in dissenso dal gruppo, spaccandolo.
Nel M5S l’Inquisizione contro i ribelli
La settimana scorsa, infatti, Corrao, Pedicini e D’Amato hanno votato contro la risoluzione per la crisi sul Covid-19. Evi invece si è astenuta. Già in passato i quattro avevano fatto mancare al M5S il voto all’elezione di Ursula Von der Leyen, Corrao e Pedicini votando contro, Evi e D’Amato astenendosi. Per tre di loro – Corrao, Pedicini e D’Amato – riferiscono alcuni ben informati, ora non si esclude la più dura delle sanzioni: l’espulsione dal M5S. Il cartellino rosso per gli europarlamentari, in realtà, fino a lunedì scorso veniva pressoché escluso. Era considerato molto più probabile un richiamo formale o al massimo la sospensione.
Una vicenda fatta di ripicche e controripicche
Ma nelle ultime ore, complici probabilmente le tensioni interne al M5S, i rumors che girano tra i beninformati è che la partita sia aperta. Questo, anche per le pressioni dei colleghi a Bruxelles di Corrao e gli altri, i cosiddetti “governisti”, che non condividono le scelte dei ribelli.