M5S, si consumano le vendette: espulsioni pronte per altri ribelli. Hanno “osato” aprire bocca

23 Apr 2020 10:22 - di Giorgio Sigona
M5S

La stagione delle vendette. Nel M5S è vietato aprire bocca. Men che meno votare secondo coscienza. O meglio, in linea con quanto prima dicevano i vertici e che ora invece rinnegano. Ignazio Corrao e gli altri europarlamentari “ribelli” del M5S sono ufficialmente sotto la lente di ingrandimento dei probiviri. A quanto apprende l’Adnkronos Corrao, insieme a Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, sono stati raggiunti dalla lettere dell’organo disciplinare del Movimento. Ora hanno dieci giorni per inviare le controdeduzioni. E motivare la decisione di votare – per la seconda volta – in dissenso dal gruppo, spaccandolo.

Nel M5S l’Inquisizione contro i ribelli

La settimana scorsa, infatti, Corrao, Pedicini e D’Amato hanno votato contro la risoluzione per la crisi sul Covid-19. Evi invece si è astenuta. Già in passato i quattro avevano fatto mancare al M5S il voto all’elezione di Ursula Von der Leyen, Corrao e Pedicini votando  contro, Evi e D’Amato astenendosi. Per tre di loro – Corrao, Pedicini e D’Amato – riferiscono alcuni ben informati, ora non si esclude la più  dura delle sanzioni: l’espulsione dal M5S. Il cartellino rosso per gli europarlamentari, in realtà, fino a lunedì scorso veniva pressoché escluso. Era considerato molto più probabile un richiamo formale o al massimo la sospensione.

Una vicenda fatta di ripicche e controripicche

Ma nelle ultime ore, complici probabilmente le tensioni interne al M5S, i rumors che girano tra i beninformati è che la partita sia aperta. Questo, anche per le pressioni dei colleghi a Bruxelles di Corrao e gli altri, i cosiddetti  “governisti”, che non condividono le scelte dei ribelli.

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