L’Indignometro/Tagli agli stipendi dei parlamentari? Sì, ma tagliamo anche gli incompetenti
Tagli anti-sprechi. I grillini ci riprovano. Incapaci di governare l’Italia nei tempi ordinari, i grillini pensano di affrontare e risolvere l’emergenza rilanciando una loro vecchia arma, quella della demagogia. E così, fiato alle trombe del capo politico, Crimi, per dire: abbattiamo le retribuzioni dei parlamentari. Giustissimo. In questa condizione è doveroso da parte di tutti contribuire al meglio per far ripartire il Paese.
Ma quanto si ricaverebbe non tagliando ma addirittura azzerando del tutto i compensi dei parlamentari da qui a fine legislatura? Si recupererebbero un centinaio di milioni di euro. Considerando che l’Italia ha bisogno di almeno 100 miliardi di euro, è pura demagogia pensare di risolvere la questione con interventi, auspicabili e doverosi quanto si voglia, ma assolutamente insufficienti.
A Crimi, l’Indignometro fa una proposta: tagliamo fino a eliminare del tutto ogni forma di retribuzione dei parlamentari, ma prima si aboliscano gli incapaci che tanto stanno costando all’Italia. Quanto ci sono costate le irresponsabili campagne no-vax stile Taverna? Quanto ci sono costate le performance di Toninelli alla guida delle Infrastrutture? Che danni ha prodotto e produce ancora alla giustizia un personaggio come Bonafede, che dimostra ogni giorno di più di non essere adatto ad occuparsi di un settore tanto delicato?
E Crimi stesso, che danni ha fatto all’editoria con la sua incompetenza, iniziando dal non aver tassato i giganti della rete ma lasciandoli prosperare? Insomma, l’esistenza dei grillini costa all’Italia diverse decine di miliardi. Smettiamo di pagare i parlamentari, ma parallelamente smettiamo di pagare chi dice e compie fesserie.
Gli stipendi dei parlamentari Italiani sono i più alti d’Europa.Il nostro governo e anche il parlamento tutto, chiede soldi a Bruxelles ,ma per coerenza dovrebbe abbassarsi lo stipendio,non solo in questa emergenza,bensì per sempre.
Tutto vero e condivisibile…
Ma perché l’indignometro non rivolge – non anche, bensì in primis – l’attenzione verso la sola istituzione, dislocata su di un colle capitolino, che avrebbe titolo di porre fine a questa folle, dilettantesca e delirante corsa che l’attuale governicchio (governicchio questo, varrà la pena rammentare), che proprio tale istituzione ha ritenuto opportuno, giusto e doveroso imporci, ha sconsideratamente intrapreso per rincorrere falsi ed effimeri sogni di gloria e che sta in realtà conducendo l’intero Paese verso il baratro della fine… sia in termini di mera sopravvivenza, che di economia e pure di indipendenza e sovranità nazionale… È angosciante rendersi conto, ogni giorno di più, che l’Italia, la nostra Italia, quella per la quale i miei nonni ed i miei zii combatterono 115 anni fa, è ormai un desolante vascello fantasma alla deriva, senza comandante e senza un timoniere…