L’Europa chiama e Monti risponde ancora signorsì : «Il Mes? Non è una creatura malefica»

22 Apr 2020 15:38 - di Tito Flavi

L’Europa chiama e Mario Monti risponde ancora signorsì . L’ex premier si schiera con decisione dalla parte dei fautori del Mes .«Non è mai stato una creatura malefica in sé».  E ritiene che coloro che chiedono «condizionalità zero» in realtà vogliono «un salvacondotto per poter fare in futuro qualsiasi disavanzo o debito pubblico». «E-aggiunge Monti- questo il Mes, oserei dire per fortuna, non lo può dare»Queste cose  Monti le dice in una intervista a la Repubblica.

Lo “zelo” di Monti

Che zelo europeo. Davvero encomiabile, uno zelo che ci riporta però a uno dei momenti più bui della storia recente italiana. Quando il nostro paese era sotto il ricatto dello spread e il governo Monti, appena insediato svolse con grande diligenza i compiti assegnati al nostro paese dai “professori” Ue.

È il 4 novembre 2011. Il responsabile dell’Economia della Commissione di Bruxelles, Olli Rehn, invia una lettera a Giulio Tremonti dalla forma interrogativa, ma dalla sostanza minacciosa. Sono le famose 39 domande di Rehn all’Italia. È un vero e proprio diktat in forma di quesito. I temi più caldi sono la riforma delle pensioni, la tassazione della prima casa (che era stata abolita dal governo Berlusconi nel 2008), l’obbligo di pareggio di bilancio in costituzione.

Sul primo punto, il commissario Ue per l’Economia vuole sapere se il governo italiano intende procedere a un «collegamento automatico all’aspettativa di vita e a un livellamento graduale dell’età pensionistica per le donne nel settore privato che, in base alle proiezioni disponibili per l’aspettativa di vita, dovrebbe portare a 67 anni entro il 2026 l’età obbligatoria per le pensioni di vecchiaia».

Il pareggio di bilancio in Costituzione

Incalzando poi Tremonti sulla questione bilancio, Rehn così osserva. «Nella lettera (l’alto dignitario Ue si riferisce a una precedente lettera del ministro italiano n.d.r.) si ribadisce l’ambizione a introdurre nella Costituzione la regola del pareggio di bilancio, ma non ci sono riferimenti di sorta a uno strumento legislativo collaterale che è per altro necessario a rendere tale norma operativa e coerente con quanto prevede l’Ue in tema di bilancio. Qual è la scadenza prevista per tale strumento legislativo secondario? Come garantirà di essere conforme a ciò che prevede l’Ue in tema di bilancio?».  Quanto poi alla casa, il tono non è meno perentorio. «Con la riforma fiscale e dell’assistenza sociale, come intende il governo spostare l’onere fiscale dal lavoro ai consumi e alla proprietà immobiliare? Il governo sta forse prendendo in considerazione di reintrodurre l’Ici, o tassa di proprietà sulla prima casa?».

Tremonti rimarrà ancora per pochi al ministero dell’Economia. Di lì a breve sarebbe subentrato il governo Monti. È incredibile la corrispondenza tra le prescrizioni europee e le misure poi adottate dal governi Monti nei mesi successivi: dalla riforma Fornero all’introduzione dell’Imu sulla prima casa. Misure che generano subito una vasta protesta nella società italiana.

Il Mes è anticostituzionale?

Ancora più seria è la questione dell’obbligo di pareggio di bilancio inserito in Costituzione, approvato con legge costituzionale del 2012. Il Parlamento italiano,varando  una simile riforma, non ha tenuto che la nostra Costituzione , in materia economica, si prefigge il compito primario dell’ elevazione sociale del popolo italiano. Un obiettivo che, in qualche caso, può confliggere , in qualche fase, con l’obbligo del pareggio di bilancio. E lo stesso discorso vale per le questioni, collegate al principio del pareggio, del Mes e del Fiscal Compact. «Per effetto del Mes e del Fiscal Compact – scrive Stefano Becchi– l’Italia si trova oggi nella drammatica condizione di non per più fare gli interessi dei suoi cittadini. L’approccio neoliberale di questi trattati è in aperta contraddizione con la nostra Costituzione, in origine di impianto keynesiano» (Europa, quo vadis? Paesi, edizioni 2019).

Evidentemente il professor Monti ritiene che la sua opera sia ancora “incompiuta”. Al peggio non c’è mai fine.

 

Commenti

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  • sergio beggio 23 Aprile 2020

    Monti deve solo tacere. ha solo fatto danni a L’ITALIA e tutti gli ITALIANI.

  • ROBERTO Nardini 23 Aprile 2020

    BASTA CERCARE DI CONOSCERE QUALI SONO STATI I PRECEDENTI INCARICHI DI MONTI ED IN QUALI ENTI ISTITUTI HA AVUTO IL PIACERE DI COLLABORARE PER SAPERE ORA PER CHI FARÀ GLI INTERESSI.IO LO SO VEDREMO.

  • Cartesio 23 Aprile 2020

    Ricordo che la ‘lettera’ l’aveva scritta Berlusconi e Tremonti.
    Ricordo anche che il Prof. Monti ha governato con i voti di FI e sinistra. Purtroppo gli italiani sono indisciplinati, e per fortuna c’è l’Europa che ogni tanto suggerisce dei buoni consigli.

  • Silvia Toresi 23 Aprile 2020

    Il professore non ha fatto già abbastanza danno?

  • eddie.adofol 23 Aprile 2020

    ALTRO DEMOCRISTIANO CHE VUOLE LA ROVINA DELL’Italia——–VATTENE A VIVERE DA UN’ALTRA PARTE VENDUTO CHE NON SEI ALTRO———–

  • Nicolo' 22 Aprile 2020

    La creatura MALEFICA e’ MONTI stesso !
    Uomo venduto ai poteri europei che lavora quotidianamente contro l’Italia.