Il mio ricordo di Antonino Caruso, esempio di umanità e competenza

3 Apr 2020 18:13 - di Francesco Biava

Se ne va in punta di piedi, in silenzio, senza disturbare nessuno, il senatore Antonino Caruso. Una delle persone migliori che io abbia conosciuto nel nostro mondo. Rigido, preciso, competente, sino a risultare spesso “scomodo” a molti. Ci conoscevamo solo di nome, sino al 2008, quando entrambi fummo chiamati, dal congresso di scioglimento di Alleanza Nazionale, a far parte del cda della Fondazione. Da questa nominati nel cda di una delle due società che ne detengono il patrimonio immobiliare, che fu del Msi prima e di An dopo, la Nuova Mancini. Ho conosciuto poche persone con la sua levatura, con la sua onestà intellettuale, con la sua competenza, con la sua umanità, nascosta dietro quella corazza di apparente distacco e impassibilità. Superate presto le reciproche diffidenze di “corrente” siamo entrati subito in sintonia, lavorando, pur con tutti i nostri limiti, sempre con correttezza e, nel suo caso più che nel mio, con competenza, rispetto reciproco, guardando all’interesse generale più che a quello particolare. In Antonino Caruso ho trovato un amico sincero, una persona affidabile, pronta a condividere oneri e responsabilità, senza mai tirarsi indietro. Mi addolora profondamente sapere che non potrò essere presente per l’ultimo saluto, ancor di più mi addolora sapere che, visto le restrizioni vigenti, che non ci sarà, numerosa, la sua comunità umana e politica a tributargli, come avrebbe meritato, l’ultimo saluto. Da quando entrambi abbiamo lasciato il cda della Fondazione, ed ogni altro incarico ad esso connesso, ci siamo sentiti regolarmente, promettendoci un caffè insieme che non siamo riusciti a prendere. Non resta che scrivere queste poche righe, nella speranza di potergli dire che avrei voluto esserci e che non ho potuto. Ciao Tonino, che la terra ti sia lieve.

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