Frassinetti ricorda in aula l’assassinio di Ramelli. “Intitoliamogli la scuola Molinari da cui fu cacciato”
Mascherina tricolore e commozione trattenuta. Paola Frassinetti prende la parola nell’aula di Montecitorio per ricordare l’assassinio Sergio Ramelli. Lo studente milanese di soli 17 anni, ucciso a colpi di chiave inglese, da un commando dell’Autonomia operaia. Sotto gli occhi della mamma. Era il 29 aprile di 45 anni fa. La sua unica colpa? Nutrire sentimenti anti-comunisti. “Peggio,” aver svolto in classe un tema nel quale osò esprimere le sue idee contro le Brigate rosse. Tanto bastò per aizzare l’odio della estrema sinistra, “informata” del tema da un insegnante del liceo Molinari, frequentato da Sergio.
Frassinetti: intitoliamo a Ramelli la sua scuola
La deputata di Fratelli d’Italia, una lunga militanza a destra, dopo aver ricordato la storia drammatica del militante del Fronte della Gioventù, conclude l’intervento con una proposta al ministero dell’Istruzione. “Ramelli, morto dopo 45 giorni di agonia, è un simbolo. Rappresenta quegli anni terribili. Il giorno della sua morte una parte del Consiglio comunale di Milano applaudì. Assurdo oggi. Ma c’è un modo per riparare. Intitolare alla sua memoria l’istituto Molinari che frequentava. E’ un modo per rendergli giustizia. Come è successo per studenti di sinistra uccisi”.
Giusto che venga intitolata la scuola a un eroe come Sergio ramelli