Dalla Cina diecimila test a Prato, dove c’è la prima comunità cinese d’Italia
Una campagna di screening di massa per la popolazione di Prato. Il progetto, che partirà già dalla prossima settimana, si basa sull’esecuzione di diecimila test sierologici donati alla Provincia di Prato dall’azienda cinese di import/export Oulide e sviluppati da Lynher, un’azienda farmaceutica di Hanghzou, in Cina. Obiettivo è capire quanto e come il virus abbia circolato tra alcune fasce della popolazione negli ultimi due mesi.
Prato vanta la comunità cinese più grande d’Europa, dopo Londra e Parigi. Statisticamente, quindi, il test è diretto a un considerevole numero di cinesi. Secondo gli ultimi dati Istat, circa un quarto della popolazione.
Il dono cinese per chi vive a Prato
Il test darà la possibilità di avere a disposizione dati e informazioni sulla diffusione del virus nel territorio pratese utili a individuare la strada per il contenimento anche nella ”fase due” e per procedere verso una riapertura delle varie attività in sicurezza. I 10mila test saranno destinati ai volontari, ai professionisti e ai lavoratori che hanno affrontato l’emergenza da più vicino. Partiremo dalle associazioni di volontariato della Protezione Civile per poi estendere progressivamente lo screening alle altre figure che in queste settimane hanno continuato a lavorare perché impegnate in settori strategici ed essenziali. ”Questa, che adesso si sta trasformando in una crisi economica, è innanzitutto una emergenza sanitaria – spiega il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli – e in questa emergenza la politica deve farsi accompagnare dalla scienza. Con questi 10mila test possiamo avviare una mappatura molto affidabile e contare su informazioni preziose”.
L’università di Firenze: “Un esperimento molto utile”
”Questi 10mila test – spiega il professor Guglielmo Bonaccorsi del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze – sono una potenza di fuoco. Offrono, inoltre, la possibilità di avere una fotografia molto rappresentativa della situazione. Tra l’altro ho trovato, e lo dico con piacere, una grande disponibilità da parte del territorio che ha risposto in modo eccellente. Poi, se il test darà come risultato un dubbio di contagio recente, grazie alla collaborazione della Asl, garantiremo per quel soggetto la massima continuità assistenziale”.