Coronavirus, un grande fratello di nome Immuni per schedare gli italiani

21 Apr 2020 6:00 - di Francesco Storace

Ad Arcuri hanno suggerito che basta indicare come volontaria l’installazione dell’App. Sarà un gioco da ragazzi per chi ci sa fare scatenare i cronisti di turno a chiedere a chi non la scarica – se non ci saranno vincoli che oggi nessuno sa se esistano – “lei che cosa ha da nascondere?”. Per favore, evitate pazzie sulla pelle di un popolo già abbastanza esasperato.

Chiede Giorgia Meloni: “Chi gestirà i dati? Come viene garantita la privacy dei cittadini?”. Non proprio domandine.

E ha ragione, la presidente di Fratelli d’Italia, ad essere netta. “Tutti sanno che uno dei più grandi business del nostro tempo sono i dati personali, ed è bene che in un contesto come quello del Covid-19 i dati sensibili dei cittadini siano tutelati e non entrino in nessun modo nelle disponibilità di società private. Auspico che almeno su questa materia il Governo provveda subito ad avviare il confronto con il Parlamento”.

E anche Matteo Salvini si è espresso sul tema con argomenti analoghi, anche per far capire al governo che non ci può essere spazio per atteggiamenti ambigui. Chi si mette in testa di schedare le persone non può avere diritto di cittadinanza.

Non va bene schedare così gli Italiani

“Un commissario non può certo derogare dai diritti costituzionali senza che sia il Parlamento, e quindi il popolo, ad essere investito di decisioni così delicate”. Anche il leader della Lega concorda sulla necessità della legge. Conte dovrà aspettare il parere di Casaleggio per convincersene?

Finora nessuno ha fatto chiarezza su chi sarà chiamato a gestire i dati raccolti, dove saranno conservati e per quanto tempo. E poi, chi ne sarà proprietario?

Stiamo parlando dell’ABC del vivere civile. E nessuno può pensare ad un grande fratello che possa sentirsi autorizzato ad invadere la nostra sfera personale. Inventatene un’altra.

Commenti

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  • antonio 22 Aprile 2020

    Io non la userò anche se sarà obbligatoria ed anche se l’obbligatorietà passerà per il Parlamento, l’attuale maggioranza parlamentare creatasi sull’inganno dei cittadini con false promesse elettorali deve andare a casa, con le buone o con le cattive.
    NON ACCETTERÒ MAI LIMITAZIONI ALLE LIBERTÀ PERSONALI quindi ne CHIP ne APP. I “bastardi” se ne facciano una ragione.

  • roberto briganti 21 Aprile 2020

    Pare che questa APP la mettano a disposizione “gratuitamente” i cinesi…meditate gente …meditate

  • Adelio Bevagna 21 Aprile 2020

    tutto al suo prezzo…estinzione del mutuo, accetto, altrimenti levatevi dalle balle. NOI siamo immuni.

  • rino 21 Aprile 2020

    La libertà dei cittadini non è gradita da chi non è stato eletto e ha capito che non è gradito al popolo.
    Adesso Di Maio esalta Mattarella che lo ha mandato al governo e si pensa ad un secondo mandato per il presidente. Sappiamo per esperienza che il secondo mandato è per eleggere un governo tencico che finirà di rovinare il paese.
    I tecnici che consigliano il governo già hanno fatto dei danni con divieti immotivati e dannosi. Ora propongono una delibera che costringerà ad avere l’app se si vuole uscire di casa e darà o no il permesso a chi vogliono loro, dicendo, senza prove, che sei stato vicino a un contagiato.
    Ormai dobbiamo passare alle maniere forti prima che sia troppo tardi.

  • Saulo 21 Aprile 2020

    Mai app!!!! No a questa barbarie ! Se la devono mettere al …. i politici per farci sapere come impiegano le tasse!!

  • Sergio Martiri 21 Aprile 2020

    Spero che almeno questa gli Italiani non se la bevano. La libertà non ha prezzo e accorgesene quando la si è perduta è tardi e riconquistarla costerebbe “sangue e dolore”. Ricordatevi dell’Art. 13 della Costituzione ma si sà i politici, i nostri politici, ricordano la Costituzione solo quando garantisce loro privilegi.

  • Menono Incariola 21 Aprile 2020

    OK, pero’ attenti alle “armi di distrazione di massa”.
    Come oggi e’ MOLTO PIU’ IMPORTANTE fare pressione per far saltare le catene con le quali l’Eurogruppo ci vuol legare sine die. Da un articolo di Vivaldelli, appena letto sul Giornale, sembra che la Germania non sia molto contenta delle esternazioni di Conte e chieda aiuto ai suoi infiltrati nostrani per neutralizzarlo. Sarebbe auspicabile invece che Conte fosse messo nelle condizioni di PORRE FINALMENTE UN VETO ITALIANO per riequilibrare le cose e far riflettere i tedeschi. E, di conseguenza, riprendere la Banca d’Italia sotto il controllo nazionale e stampare immediatamente valuta parallela. Se finora tentativi sottotraccia di farlo sono stati smascherati e non sono andati a buon fine, TANTO VALE FARLO APERTAMENTE.

  • Alessandro Cherubini 21 Aprile 2020

    Caro Direttore, hanno iniziato con l’uso della moneta elettronica per tracciare i consumi. Adesso vogliono tracciare le persone fisiche….. ma quanto può andare avanti questa situazione prima che saltino fuori un po’ (spero tante e presto, personalmente) di persone che utilizzeranno metodi convincenti per opporsi a questi usurpatori della democrazia che si sono installati in posizioni che a loro non competono per volere popolare?

  • Banchero Giuseppe 21 Aprile 2020

    Arcuri è on malafede, per essere gentili. Paese di pulcinella, senza offesa per Pulcinella.

  • tommaso bisi griffini 21 Aprile 2020

    immuni serve solo contro i dissidenti come noi !

  • roberto 21 Aprile 2020

    Che ci sia o meno una legge con indicazioni precise, la libertà individuale è sacra e inviolabile, non cisono leggi anticostituzionali che tengano. Basta con tutti questi inganni e inciuci, anche se le multinazionali farmaceutiche e bancarie dettano leggec’è un limite a tutto e mi pare che si stia per superare.

  • mariella albertoni 21 Aprile 2020

    Quando mi regaleranno lo smatphone e relativo abbonamento per navigare in internet allora seguirò le loro regole; ho solo un cellulare dove non navigo in internet perchè non ho soldi da spendere e leggo le notizie solo dal computer fisso di casa. non spendo soldi per chi non li spende per me che sono in una situazione catastrofica.