Coronavirus, task force del governo contro le “bufale”. Meloni: “Per oscurare le verità scomode?”

5 Apr 2020 12:16 - di Marta Lima

Una task force del governo per controllare la diffusione di “fake news”, altrimenti dette bufale, sul coronavirus. Senza che al suo interno vi sia neanche un medico, un competente, uno che ne capisca di scienza e di eventuali verità messe in dubbio dalle “fake”. Una bufala? No, tutto vero. Lo annuncia il sottosegretario Martella, con grande enfasi.

Sulla nuova iniziativa del governo, più o meno utile ma decisamente maldestra nei modi, si abbatte la critica e l’ironia di Giorgia Meloni, che parla di “sedicente task force anti Fake news”.

“Avrà il compito di assicurarsi che sia diffusa solo LA VERITÀ sul Covid-19 (proprio come il Ministero della Verità di orwelliana memoria). Sempre il Governo ha scelto di imperio gli “esperti” (tra loro neppure un medico o un virologo) che decideranno cosa si può dire e cosa no. Utile ricordare che tra le “fake news” c’erano fino a ieri anche il fatto che gli asintomatici trasmettono il virus. Che fosse utile tenere in quarantena chi proviene da zone a rischio, che fosse saggio indossare la mascherina in pubblico. Credo che si stiano limitando le libertà fondamentali e costituzionali con eccessiva disinvoltura”.
La leader di Fratelli d’Italia, in sintesi, teme che l’organismo, di cui faranno parte solo giornalisti e docenti di comunicazione (in gran parte di area politica riconducibile alla maggioranza) possa censurare le verità “scomode” per il governo, senza aver alcun supporto scientifico da parte di chi realmente è in grado di esprimersi.

Il post scriptum della Meloni è chiaro. “Mi manderanno in un campo di rieducazione per queste mie parole o si limiteranno a oscurare il post su Facebook?”.

O magari si limiteranno a censurare le fake news su Renzi, più che sul coronavirus?
E  la task force si esprimerà anche sulle fake news dei grillini, come il terrapiattismo, il no-vaccinismo, la cospirazione dei piedi sporchi?

Mollicone: una task force anti-sovranista?

“Mi rivolgo al sottosegretario Martella: stiamo fronte comune per il sostegno all’editoria e la stampa in
questa difficile fase, ma dobbiamo denunciare come la task force voluta dal governo sia marcatamente sbilanciata verso sinistra, in un chiaro orientamento antisovranista, tanto da includere ‘esperti’ e personaggi come Puente”. Lo afferma il deputato di Fdi, Federico Mollicone.
“Questi ‘debunker’ di professione dovrebbero scegliere cosa sia vero o falso per tutta Italia? Chiediamo un riequilibrio della composizione con tecnici non politicizzati, componenti delle autorità garanti e medici. Il contrasto alla disinformazione sul Covid-19 è necessario per tutelare la salute umana e l’economia nazionale, ma non vorremmo che gli strumenti messi in campo possano diventare una censura politica, sullo stile orwelliano”, conclude Mollicone.

Commenti

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  • Lorenzo 6 Aprile 2020

    Stiamo prendendo una china molto pericolosa

  • firmino 6 Aprile 2020

    Turatevi il naso e votate PD, poi però non piangete

  • giovane 6 Aprile 2020

    E poi si dicono democratici.

  • Rimondini Renato 6 Aprile 2020

    L’Ungheria è più vicina di quanto sembrava perché non fare un Ministero di tipo politikbureau x controllare tutte le notizie? Formato da altri bibitari agli ordini di Germania Francia e Olanda. Tanto tra un po’ avremo diplomi e lauree senza esami

  • Silvia Toresi 6 Aprile 2020

    Ma non era Orban il dittatore?

  • sergio la terza 6 Aprile 2020

    Il GIUSEPPI immagina cosa dice il Popolo tutte le volte che compare in video ? Hai rotto il ca**o. Quando scompari

  • eddie.adofol 6 Aprile 2020

    ma comè che mancano i commenti sulla Cina AVETE PAURA ma una bella bonba atomica sopra la Cina NOOO VERO i cinesi sono il cancro dell’umanità intera. Delusione x il CAPITANO pensa alle chiese invece di pensare a una bella RIVOLUZIONE e abbattere questo schifo di governo che ci ha reso prigionieri in casa nostra e come mai i negri e tutti gli altri clandestini girano indisturbati e senza mascherina mentre a noi italiani poveri pidocchiosi ci trattano da inpestati e ci multano se veniamo pizzicati x strada questa è la legge del MENGA chi cella in CXXO SE LO TENGA il CAPITANO invece di pensare alle chiese che ce già chi ci pensa deve fare e chiedere due referendum sciegliere tra la MONARCHIA o la Repubblica delle banane e se stare in Europa o uscirne invece pensa al MILAN e alla MADONNA DI MAIO quando è andato in Cina x la via della seta ha sbagliato in accordo con la Cina e ci ha portato il corona virus facendo morire migliaia di poveri vecchietti e aiutando tutti gli enti previdenziali del mondo specialmente l’INPS. RIVOLUZIONE RIVOLUZIONE

  • maurizio pinna 5 Aprile 2020

    Se per causa di forza maggiore tra cui, peraltro, vanno annoverati anche l’inesperienza ed il menefreghismo di MOLTI, l’ Italia dovesse avviarsi verso una disperata decrescita, non occorre avere la disponibilità di importanti Centri di Ricerca o del sedicente sapere dei guru mediatici, è sufficiente il raziocinio, per cui il paragone più recente è quello della Bosnia Erzegovina della Guerra Balcanica.
    A tutto il 1996, i Comandi di Cooperazione Civile Militare della NATO, CIMIC, di cui ho avuto modo di visionare le LEZIONI APPRESE, rilevarono che praticamente la gente viveva in una sorta di economia quasi patriarcale. Restavano in piedi soprattutto la componente agro-alimentare per le strette esigenze di sopravvivenza della popolazione e qualche cosa di opifici per le necessità impellenti connesse in particolare con la mobilità, la sanità e l’igiene, si temeva infatti l’innescarsi del colera. Occorre però tenere presente che lo Stato Balcanico non aveva un sistema Stato paragonabile a quello italiano, penso per esempio alle pensioni, e profondamente diverso era il rapporto numerico: 3-4 milioni di bosniaci contro i 60.
    “Mantenere” i bosniaci per un mondo che non aveva problemi, ora i problemi ci sono per tutti, non era particolarmente complicato. Oggi penso proprio che nessuno ci manterrà e tantomeno l’EU collaborerà al di là delle chiacchiere.
    Noto solo per inciso che la struttura operativa della NATO che affrontò il problema era molto adeguata, cosa che non è quella dello Stato italiano, già traballante per il tempo di pace.
    Pertanto, non mi fa stare tranquillo che si pensi invece di creare una sorta di Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie, il GRU sovietico, con il compito di controllare l’informazione del Paese, un mezzo prettamente totalitarista che il Partito Comunista Sovietico impiegava per impedire ogni forma di contrasto mediatico al suo operato.