Coronavirus, la speranza dell’antivirale remdesivir: i pazienti trattati migliorano in pochi giorni

17 Apr 2020 14:51 - di Redazione
CORONAVIRUS

L’antivirale remdesivir si conferma uno dei farmaci più promettenti contro il Coronavirus alimentando la speranza di trovare una soluzione all’epidemia.

Buoni risultati sono stati ottenuti nei pazienti trattati in un ospedale di Chicago. Che sta partecipando a un trial clinico sull’utilizzo della molecola contro la malattia da Coronavirus.

I pazienti erano in gravi condizioni. E hanno mostrato un rapido miglioramento di sintomi respiratori e febbre. Sono stati tutti dimessi in meno di una settimana, secondo i risultati anticipati dal sito di news statunitense “Stat“.

A Chicago sono stati arruolati 125 pazienti in due trial clinici di fase 3 condotti da Gilead. Di questi pazienti arruolati, 113 avevano una malattia grave.

Coronavirus, 125 pazienti trattati con l’antivirale

Tutti sono stati trattati con infusioni giornaliere dell’antivirale.
Ebbene, la stragrande maggioranza è guarita dal Coronavirus. Ed è stata dimessa dagli ospedali. Solo 2 pazienti sono morti, hanno riferito i medici dell’ospedale di Chicago.

Remdesivir, l’antivirale che era stato sviluppato da Gilead contro Ebola, è stato identificato dall’Organizzazione mondiale della Sanità fra le prime molecole più promettenti contro il nuovo Coronavirus.

Dopo la pubblicazione sul Nejm, il New England Journa of Medicine di uno studio di uso compassionevole su 61 pazienti, si attendono ora i risultati dei trial clinici in corso su numeri più ampi di pazienti colpiti dal Coronavirus.

L’atteso via libera della Food and Drug Administration

Se i trial clinici saranno positivi, dovrebbe arrivare, a quel punto, il via libera accelerato della Food and Drug Administration statunitense e delle altre agenzie regolatorie sui farmaci negli altri Paesi.

Se, sulla base di questi risultati, l’antivirale Remdesivir si rivelerà sicuro ed efficace, potrebbe essere il primo trattamento specifico approvato contro il Covid-19.

Ad aprile, come annunciato dalla stessa azienda produttrice, dovrebbero arrivare i dati dello studio sull’uso del Remdesivir nella forma severa di malattia, che include 2.400 pazienti partecipanti in 152 strutture in tutto il mondo.
E, forse, a quel punto, si potrà avere la certezza di aver trovato davvero un primo muro farmacologico da opporre al Coronavirus.

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