Coronavirus, dalle mascherine in 3D alle app: così le startup trasformano l’emergenza in opportunità
C’è chi stampa mascherine in 3d, chi ha realizzato un’app per la corretta gestione dei rifiuti al domicilio di pazienti affetti da Coronavirus.
C’e chi ha avviato una task force per sostenere i ristoratori verso la digitalizzazione dei servizi. E chi offre consulenze per le aziende nella gestione dello smart working per i propri dipendenti. E, poi, c’è chi propone stazioni per combinare smart working con la pratica clinica quotidiana.
Sono solo alcuni servizi o proposte messe in campo dalle startup per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Alcune utilizzano il portale “EmiliaRomagnastartup”. Un sito dedicato a startup e idee di business innovative. Che ora torna utile di fronte all’emergenza Coronavirus.
Una pagina del portale è in continuo aggiornamento. E la redazione riceve quotidianamente nuove proposte concrete e servizi utili.
Mark One, azienda di stampanti 3d, ad esempio, consente a quanti ne faranno richiesta di scaricare gratuitamente il file per stampare in 3d mascherine protettive, modellabili sul viso e riutilizzabili.
E offre la propria disponibilità a stampare dispositivi per macchine di rianimazione. Dispositivi fondamentali in questo momento per combattere il Coronavirus.
Mentre il software della startup modenese Pikkart sfrutta la realtà aumentata per l’assistenza tecnologica in remoto. E consente così ai tecnici specializzati di agire “sul pezzo” in tempo reale. Senza spostamenti di persone e attrezzature.
La bolognese Giunko ha sviluppato Junker, un’applicazione per la raccolta differenziata. Che aiuta a riconoscere, istantaneamente, la corretta destinazione di un rifiuto.
In questo periodo di emergenza Coronavirus, grazie a Junker i Comuni aderenti hanno la possibilità di inviare ai cittadini messaggi per comunicare la chiusura dei centri di raccolta. Ma, anche, di avvisarli su eventuali modifiche al calendario della raccolta porta a porta. O di diramare indicazioni speciali sulla differenziata dovute all’emergenza Coronavirus.
Ancora, Angiodroid, startup di San Lazzaro di Savena, ha messo a punto “Oneviewx”.
Di che si tratta? È un sistema a supporto degli operatori sanitari chiamati, in queste settimane di emergenza Coronavirus, a continuare con le procedure e le terapie quotidiane per i pazienti.
Il sistema combina lo smart-working con la pratica clinica quotidiana in tutto il mondo.
Utopic, invece, mette gratuitamente a disposizione dei musei italiani la propria piattaforma. Obiettivo? Trasformare questo momento di grande difficoltà in un’opportunità. Per far conoscere al pubblico aspetti e realtà meno noti del nostro patrimonio artistico e culturale.
Endu, invece, va incontro a quanti hanno dovuto rinunciare all’attività sportiva a causa dell’emergenza Coronavirus. E offre loro sulla propria piattaforma online, fino al 5 aprile, sessioni gratuite di allenamento.
Basta seguire i consigli di istruttori qualificati, e atleti olimpionici. Che interagiscono con talk sull’attività motoria, la salute e la nutrizione.
E proprio in tema di nutrizione, docFaber lancia l’obiettivo #iomangioacasa. E offre un menù personalizzato, studiato da un nutrizionista. Per aiutare le persone a seguire un regime alimentare corretto in questi giorni di permanenza forzata a casa. Si possono avere ricette, consigli e un menù settimanale. Per favorire l’acquisto in un’unica spesa di tutti gli alimenti necessari.
Un gruppo di startup e professionisti del settore Horeca, guidati da Dishcovery, startup incubata alle Serre di Art-Er, poi, lancia un nuovo progetto di “solidarietà digitale”.
È dedicato al mondo della ristorazione. E ha l’obiettivo di semplificare la transizione dei ristoranti verso la digitalizzazione. Il tutto rispettando le disposizioni e le restrizioni del Dpcm sul Coronavirus.
A Bologna, grazie alla collaborazione con Fondazione Policlinico Sant’Orsola e Day Buoni Pasto, Genius4u ha attivato all’interno dell’Ospedale Sant’Orsola tutta una serie di servizi. Per aiutare chi ogni giorno è impegnato in prima linea.
Dalla lavanderia ai pasti pronti, dai servizi postali, dai professionisti per la casa al babysitting e molto altro.
Non mancano infine le iniziative per i più piccoli. Come quella di “La Tata Robotica”. Che propone, gratuitamente, idee per trasformare queste giornate di emergenza Coronavirus in opportunità creative.
Coinvolge i bambini in innovative attività tecnico-creative, o quelle solidali, come nel caso di Needo. Che ha realizzato sulla propria piattaforma uno store online. Promettono che il ricavato delle vendite sarà devoluto alle Aziende sanitarie modenesi.