Confintesa all’attacco del Viminale: “Mandano gli ispettori del lavoro indifesi in prima linea contro il covid”

17 Apr 2020 13:50 - di Redazione

Ennesimo pasticcio del Viminale. Confintesa non ci sta. Con una nuova circolare, siamo arrivati a 17, il ministero dell’Interno manda gli ispettori del Lavoro a setacciare le aziende. Senza protezioni né garanzie di sicurezza. Obiettivo? Controllare che riapriranno rispettando la normativa. Ma anche che rispettino il protocollo siglato dal governo con Confindustria, Cgil, Cis e Uil.

Confintesa a tutela degli ispettori del lavoro

Confintesa minaccia denunce. “Invece di chiedere l’intervento del Nucleo ispettorato lavoro dei Carabinieri – si legge in una nota di Confintesa – manda gli ispettori del lavoro. Che non sono formati né attrezzati, per fronteggiare l’emergenza Covid-19. A controllare che le imprese rispettino la normativa, E, cosa assurda, che facciano rispettare il protocollo governo-sindacati che non ha nessun valore normativo”.

“E’ arrivata la diciassettesima circolare del Ministero dell’Interno. Che spiega in perfetto linguaggio burocratese l’ultimo decreto del 10 aprile. E assegna all’Ispettorato del Lavoro funzioni di controllo che sono di competenza di strutture sanitarie e di polizia.” Così Nicoletta Morgia, coordinatrice di Confintesa Fp per Ispettorato nazionale del lavoro.  “Sono anni che gli ispettori del Lavoro lamentano una carenza organica. E una mancanza di aggiornamento formativo. Ccriticità rappresentate nel 2017 e mai risolte. Oggi – continua la sindacalista – il ministero dell’Interno scopre che esistono gli ispettori del lavoro. E, senza alcuna competenza specifica, assegna loro la responsabilità dei controlli del rispetto delle regole previste per il contenimento del contagio Covid 19″.

Ennesimo pasticcio del Viminale

Si tratta di una scelta  del tutto “infondata e scellerata”, secondo Confintesa. “Che va a mettere a rischio la salute e la sicurezza del personale ispettivo. E  dei lavoratori oggetto dei controlli. Inoltre il ministero dell’Interno ritiene di affidare agli ispettori del lavoro il compito di far rispettare le modalità di attuazione delle procedure organizzative e gestionali oggetto del protocollo Governo-parti sociali del 14 marzo 2020. Ricordiamo – continua Morgia – che quel protocollo non ha nessun valore normativo. E quindi esula dai poteri di controllo dell’ispettorato del lavoro. Inoltre non abbiamo avuto formazione: moltissime  sedi territoriali non hanno aggiornato  il Documento di Valutazione dei Rischi. Né fornito il personale di dispositivi di protezione individuale”.

“Confintesa – conclude Nicoletta Morgia – propone un decalogo di adempimenti necessari per mettere in sicurezza il personale. Prima di procedere con una qualunque ripresa delle attività nella famosa Fase 2. E non accetterà invasioni di campo in settori altrui con altrettante fantasiose applicazioni di circolari da parte dei Dirigenti dei vari Uffici. In caso contrario qualcuno se ne assumerà una personale responsabilità, Che Confintesa non esiterà a far valere a tutela della sicurezza e della salute del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.”

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