Colosimo (FdI): “Zingaretti non ha chiarito alcun sospetto sulle mascherine”

25 Apr 2020 13:03 - di Redazione

“Il presidente Zingaretti, con un comunicazione clandestina fatta alle dieci di sera, pensa di festeggiare oggi la liberazione dalla scandalo mascherine. Ma si sbaglia di grosso. Anche perchè dopo un mese siamo tornati al punto di partenza e i dubbi e gli interrogativi che aleggiano su questa inquietante vicenda rimango tutti. Siamo ancora in attesa di sapere, infatti, in base a quali criteri è stata scelta la Ecotech”.

È quanto dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, che chiede a Zingaretti. “Perchè gli è stata fatta una novazione di contratto dopo averla definita inaffidabile; perchè il responsabile dell’anticcoruzione non ha segnalato la vicenda agli organi competenti. Ma soprattutto l’interrogativo più importante è cosa si intende fare per recuperare l’anticipo dei quattordici milioni di euro visto che la società che ha fatto la polizza assicurativa non è iscritta all’Ivass ed è di dubbia provenienza”.

“Non vorremmo che Zingaretti fosse costretto ad andare a Benevento per recuperarlo. Senza dimenticare poi che sono inevitabili le dimissioni di chi è responsabile di questo scandalo, cosi come sono dovute le scuse a un partito d’opposizione che ha fatto solo il proprio dovere in virtù delle prerogative che gli competono. In questa storia la vera parte lesa sono solo gli operatori sanitari che ancora attendono le mascherine”, conclude la Colosimo.

Commenti

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  • roberto falomo 26 Aprile 2020

    …..ma c’è ancora qualcosa che si può aggiungere su questo Zingaretti senza che venga censurato il commento????? Speriamo che non venga tutto insabbiato come ad un certo punto accadde con Telekom Serbia…..Volavano Cicogne e si “affettavano Mortadelle” allora…..Piccolo recap di quei tempi gloriosi per la Sinistra – le cifre: per il 29 per cento di Telekom Serbia, l’Italia versava nelle casse di Milosevic, prosciugate da sei anni di guerra, 878 miliardi di lire. Basti pensare che appena nel dicembre 2002, la nuova Telecom Italia, ormai privatizzata, restituiva la quota alla Serbia – che nel frattempo di Milosevic si era liberata – per l’equivalente di 377 miliardi e mezzo delle vecchie lire, in parte rateizzate fino alla primavera del 2008. Come dire che per ogni euro speso in Serbia ne ritorneranno in patria solo 43 centesimi. Meno della metà……..E il mortadella oggi è ancora “sul mercato”…..in buona compagnia con Zinga…….Che coppiaaaaaaa……ma bastaaaaaaaaa!!!!!

  • Giovanni Iodice 25 Aprile 2020

    Non mollate andate avanti con l’inchiesta.
    saluti
    Giovanni Iodice