Chernobyl, l’allarme di Ecoitaliasolidale: «Dopo 34 anni il rischio radiazioni è ancora alto»
«Nella notte fra il 25 e il 26 aprile del 1986, nell’impianto nucleare di Chernobyl fu liberata nell’aria una radioattività cento volte superiore a quella delle bombe americane su Hiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva si estese per centinaia di chilometri e si spostò verso l’Europa. Ci vollero più di dieci giorni perché si riuscisse a bloccare la fuga di radiazioni e migliaia di uomini al lavoro. Furono loro le prime vittime del più grande disastro nucleare della storia. Ma non furono i soli. Ancora oggi si muore a causa di quel disastro ed ancora oggi non vi sono dati ufficiali sul numero delle vittime». A ricordare quella immane sciagura è Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale di Ecoitaliasolidale, movimento ecologista.
Benvenuti (Ecoitaliasolidale): «Danni alla salute fino al 2065»
«Nel 2006 – ricorda – l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, stimò che, entro il 2065, il disastro di Chernobyl avrebbe causato 16mila casi di cancro alla tiroide e 25mila altri tipologie di tumore». Quello dell’aprile di 34 anni fa non è l’unico caso. Benvenuti, infatti, ricorda anche quello, più recente, che l’11 marzo del 2011 si verificò in Giappone, a Fukushima. «Quel successivo incidente – prosegue il leader di Ecoitaliasolidale – ha purtroppo dimostrato ancora una volta la pericolosità delle centrali». Ma ha anche confermato che «in caso di emergenza» le tecnologie si rilevano tuttora «inadeguate a scongiurare disastri». Cosi come restano irrisolti i programmi di smaltimento delle scorie radioattive e le bonifiche delle zone contaminate a causa degli incidenti nucleari».
«Una tragedia dimenticata»
Chernobyl è ancora oggi una tragedia dimenticata. Anche se, ricorda Benvenuti, il 4 aprile scorso un incendio di origine probabilmente dolosa si è diffuso velocemente nella stessa zona dell’incidente nucleare. Sono stati impiegati più di 400 pompieri per domare le fiamme. Ci sono riusciti anche grazie alle abbondanti piogge cadute. «L’incendio – dichiara il leader di Ecoitaliasolidale – ha distrutto molti siti culturali e turistici della zona come il campo estivo Emerald. Anche la foresta rossa, uno dei luoghi più contaminati al mondo, è bruciata quasi completamente». Il rogo ha prodotto tonnellate di cenere radioattiva che si è sparsa con i venti. Secondo l’Irsn (Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare francese), la nube radioattiva si è diffusa in tutta Europa, nord Italia compresa.
«Ue troppo “distratta” sulle fonti rinnovabili»
Benvenuti puntualizza che l’Italia, con il referendum del giugno 2011 «ha definitivamente fermato il ritorno del nucleare». Tuttavia, manca ancora un piano di sviluppo delle fonti rinnovabili. Sul punto l’Unione Europea è piuttosto “distratta” e troppi Stati hanno posizioni diversificate. Per Benvenuti «è giunto il momento di sollecitare posizioni comuni» dal momento che, ha ricordato, «le conseguenze ambientali non hanno confini geografici, come purtroppo hanno dimostrato prima Chernobyl e ora anche la diffusione del Covid-19».
chi si preoccupa di Chernobyl si guardi su google le foto di Hiroshima e Nagasaki, dove caddero le bombe atomiche: due splendide, rigogliose città, abitate dai più longevi al mondo