Cento sacerdoti già morti per coronavirus: a quali eroi silenziosi abbiamo detto addio
La Spoon River dei sacerdoti morti per coronavirus. Sono ormai un centinaio i morti nell’«esercito di Dio». In prima linea nell’emergenza, sono rimasti vittima del Covid-19. A loro, e a tutte le vittime morte senza la possibilità di un funerale, la diocesi di Bergamo, appena sarà possibile, dedicherà un requiem, una messa nella quale sarà anche ricordata la loro missione.
Sacerdoti morti, il più giovane aveva 45 anni
Sono sacerdoti di ogni parte d’Italia. Dietro ogni nome, una storia, una missione da ricordare. Il più giovane aveva 45 anni, il più vecchio era ultracentenario. La Spoon River è aggiornata di continuo dalle diocesi e non contempla missionari, diaconi e suore. In Vaticano , ad oggi, ci sono sette contagiati. Tre i sacerdoti di cui uno un alto prelato della Segreteria di Stato.
L’altruismo di don Giuseppe Berardelli
Rimarrà per tutti il simbolo di altruismo incondizionato, don Giuseppe Berardelli, parroco bergamasco, che, dal racconto di un operatore, ha donato il suo ventilatore a chi ne aveva bisogno e poi è spirato. Don Gioacchino Basile, origini calabresi, è morto per coronavirus, mentre era in servizio all’estero, negli Usa. Anche la Liguria ha perso sacerdoti nell’emergenza coronavirus. Dalla diocesi di Albenga arrivava don Ercole Turoldo della comunità dei Canonici regolari lateranensi. Quattro i sacerdoti scomparsi nella diocesi di La Spezia.
Don Sergio Buttitta morto nel giorno di Wojtyla
Morto nello stesso giorno del Papa tanto venerato, Wojtyla, don Sergio Buttitta della diocesi di Palermo. Era invece di Vittorio Veneto don Corrado Forest, ordinato sacerdote da Papa Luciani. Milano è tra le diocesi più colpite dai lutti , con dodici vittime da Covid-19. A Cremona sono scomparsi nove preti. Una vittima anche in Friuli, si tratta di don Enrico Pagani; come pure nella diocesi di Torino che piange padre Bruno Castricini.
A Bergamo 25 sacerdoti vittime del Covid-19
Vittima del Covid-19 anche il segretario particolare di monsignor Bettazzi, don Pierfranco Cutin. A Bergamo il Covid-19, segnala “Avvenire” con l’hastag “pretipersempre”, ha fatto venticinque vittime. La diocesi ogni giorno sul sito aggiorna la Spoon River non tanto per fare una lista ma per ricordare come questi sacerdoti si sono spesi per gli altri. A Brescia hanno perso la vita tre sacerdoti. A Lodi ci sono stati cinque decessi, tra loro don Bassiano Travaini.
Da Bolzano a Parma e a Salerno
La diocesi di Bolzano Bressanone ha perso tre sacerdoti: don Matzneller, don Reinhard Ebner, un passato nelle missioni in Brasile, e don Heinrich Kamelger. Anche la diocesi di Reggio Emilia piange i suoi sacerdoti – tre – che non ce l’hanno fatta nella lotta al Covid-19. Tra loro c’era anche un maestro di scuola, don Efrem Giovanelli. Sei i sacerdoti morti a Parma. Tra loro, il più giovane tra tutti i preti morti, don Efrem Avanzini. A Piacenza il coronavirus ha ucciso sei preti. Tra loro don Paolo Camminati, sacerdote sempre in mezzo ai giovani; don Giuseppe Castelli, tra i primi missionari ad andare in Brasile. Il coronavirus ha colpito il Paese dal nord al sud: la diocesi di Pesaro piange per tre sacerdoti. La diocesi di Salerno ha avuto il primo prete morto del meridione, don Alessandro Brignone, 45 anni. Anche la Sardegna piange i suoi morti, due preti già ospedalizzati.
Nessun accertamento clinico fino ad oggi ha dimostrato il malessere dal COVID, nessun’autopsia ha rivelato la morte dal COVID. Fino ad oggi il coronavirus calunniato non è stato neanche isolato dai malati. Sporchi bugiardi siete. La gente evidentemente muore a causa dei vaccini, dei farmaci (in particolare gli antinfiammatori e antibiotici che provocano la trombosi in seguito all’uso abusivo e in sovraddodaggio) e del 5g e perché viene uccisa negli ospedali dai medici che non sanno neanche fare la diagnosi e, come hanno rivelato le autopsie, hanno immaginato la polmonite laddove non c’era neanche una traccia di polmonite.