Violenza sul treno, nigeriano vuole sentire la musica a tutto volume e prende a pugni una donna
È bastata una richiesta semplice, quella di abbassare il volume al cellulare, per scatenare la violenza di un immigrato nigeriano sul treno. Stava ascoltando la musica senza preoccuparsi minimamente di chi gli stava vicino. Una signora gliel’ha fatto notare e lui l’ha aggredita prendendola a pugni.
L’aggressione nel vagone del treno
Non si placa la rabbia per quel che è accaduto qualche giorno fa in un vagone di un convoglio regionale. Gli agenti della polizia ferroviaria di Novi Ligure (Alessandria) hanno rintracciato e denunciato l’immigrato. L’uomo era fuggito dal treno dopo l’aggressione.
Il volume del cellulare troppo alto
Seduto nel vagone, un 30enne nigeriano, stava ascoltando della musica dal proprio smartphone a volume piuttosto elevato. Infastidiva tutti coloro che erano in treno. Ad intervenire una connazionale dell’extracomunitario, una donna di 57 anni, che ha chiesto all’uomo di diminuire il volume, così da non infastidire le altre persone presenti a bordo.
La furia dell’immigrato
Violenta la reazione del 30enne neì treno. Subito si è mostrato rabbioso nei confronti della nigeriana. Non ha accettato il rimprovero, ha insultato e minacciato la donna, costretta ad un certo punto a richiedere aiuto. Compresa la gravità della situazione, infatti, la 57enne, da tempo residente nella provincia di Alessandria, ha preso il telefono per contattare le forze dell’ordine locali e richiedere un loro intervento.
La donna spintonata e presa a pugni sul treno
Questa mossa ha scatenato la rabbia dell’immigrato . Quando infatti ha capito che la donna si trovava al telefono con gli agenti della Polfer, si è scagliato come una furia contro di lei. Come riportano i giornali locali, l’ha spintonata e presa a pugni sul braccio per impedirle di recuperare il dispositivo elettronico.
La denuncia e il riconoscimento
Scesa dal treno alla stazione ferroviaria di Novi Ligure, la vittima non ha perso tempo e ha denunciato quanto accaduto. I poliziotti hanno immediatamente dato avvio alle ricerche dell’immigrato. Ad incastrarlo, la descrizione fornita dalla vittima,che ha riconosciuto l’aggressore fra le varie foto di stranieri sospetti che le sono state mostrate dagli inquirenti.
Grazie PD, per questo fulgido modello di integrazione. Speriamo che presto i pugni ed i calci nel fondoschiena cominciate a prenderli voi.