Saranno medici e infermieri ad impugnare i forconi contro il Palazzo

29 Mar 2020 6:00 - di Francesco Storace

Venti sistemi sanitari diversi. Anzi, ventuno, perché diversi sono anche quelli delle province autonome di Trento e di Bolzano. Medici e infermieri a fettine. Chi ha più soldi cura i malati. Ma col coronavirus non vale più nemmeno questo.

È stato smantellato il principio della sanità pubblica che si fa carico della cura universale del paziente. Perché l’aziendalizzazione delle Asl ha imposto il profitto e il risparmio. Lo pagano gli operatori sanitari, lo scontano i malati.

Forbici al posto del bisturi

1981 530mila posti letto. Ora poco più di duecentomila. Bisturi? No, forbici. La conseguenza è che milioni e milioni di cittadini non possono curarsi e come abbiamo raccontato ieri li ritroviamo morti in casa. Un massacro sociale, racconta chi protesta dalla corsia d’ospedale.

Commenti

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  • Paolo 30 Marzo 2020

    Per avere il polso della situazione, basterebbe riesaminare la triste ma reale storia dell’ex-Ospedale San Giacomo di Roma, nato come regalo umanitario alla popolazione (rianimazione compresa)…

  • mimmo 30 Marzo 2020

    sacrosanta verità

  • Gino Vercesi 29 Marzo 2020

    …ma come…hanno un Ministro ….!!

  • Leoluca 29 Marzo 2020

    Perché l’aziendalizzazione delle Asl ha imposto il profitto e il risparmio. Lo pagano gli operatori sanitari, lo scontano i malati. Segnalarlo,ribadirlo non è inutile come dicono i buonisti illuminati perché ora bisogna pensare al presente e risolvere la crisi sanitaria in cui ci troviamo. No è utile perché è propedeutico non solo per l’attuale momento dovendo investire subito quanto è stato sottratto dai demo sinistri aziendalisti, senza ascoltare l’UE,ma anche per il futuro sperando che i cittadini capiscano quanto male hanno fatto i cattocomunisti e li tengano lontani.

  • giovanni vuolo 29 Marzo 2020

    Disastro totale delle autonomie regionali. Tante deleghe, si sono rivelate istituzionalmente magmatiche. Le strutture primarie sono ingestibili, se le diverse realtà periferiche si muovono in modo confuso e scoordinato. La sanità andava lasciata nelle competenze statali, fermo restando l’auspicio di avere governi di diversa caratura da quello attuale.

  • federico 29 Marzo 2020

    I tagli alla Sanità sono stati sbagliati nella forma, cioè la rottamazione di strutture, posti letto, attrezzature, interi ospedali, ma nella Sanità si spende troppo: troppi accertamenti diagnostici, che sembrano spesso fatti a strascico; eccessiva enfasi sulla cosiddetta medicina di eccellenza, addirittura trapianti “forzati”, come purtroppo dimostrato da inchieste giudiziarie. Mentre la medicina di base è gestita malissimo: ci voleva la pandemia per accendere la medicina telematica? Quanti medici non hanno nemmeno un assistente e perdono tempo a battere le ricette al pc, mentre nei loro gabinetti si formano incredibili affollamenti? Per non parlare degli assembramenti in qualsiasi struttura sanitaria, privata o pubblica, dalle radiografie agli esami del sangue. Talora si ha la sensazione di un magna magna generalizzato. E il fior fiore della medicina che non sa dirci altro che restateacasa. Mancano le mascherine? È una abitudine degli italiani andare in guerra senza armi, ma con sacrifici, eroismi, fucilazioni

  • Giovanni Zoratto 29 Marzo 2020

    Viene sempre dimenticato il personale satellite senza il quale il sistema sarebbe già crollato.
    Un articolo sulle cooperative servirebbe.