Pizza al coronavirus, Canal+ rimuove il video e si scusa con l’Italia: «Una clip inutilmente offensiva»
«Comprendiamo il dolore e la rabbia degli italiani». Canal+ ha inviato «le sue scuse più sincere» per il video sulla pizza e il coronavirus. Le scuse in una lettera indirizzata all’ambasciatore italiano a Parigi, Teresa Castaldo. Il caso è stato sollevato stamattina da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha postato sulla sua pagina Facebook il video definendolo “schifoso sciacallaggio”. Subito dopo si sono accodati tutti gli altri ed è scoppiata un’accesa polemica. Ora arrivano le scuse.
Coronavirus, le scuse di Canalplus
Il video «voleva essere satirico, ma non lo è. Ed è ancor più inappropriato nell’attuale contesto di pandemia», si legge nella lettera firmata da Maxime Saada, presidente del direttorio del gruppo Canal+. Il video, sottolinea, è stato «immediatamente rimosso dall’insieme dei nostri media». «Vogliamo porgere le scuse più sincere all’Italia, agli italiani, alla comunità italiana in Francia e a tutti quelli offesi», dal video. Il caso è legato ad una clip andata in onda nella trasmissione satirica Groland del 28 febbraio.
«Trasmissione dall’umorismo acido»
«A nome della direzione di Canal +, vogliamo indirizzare le nostre scuse più sincere all’Italia, all’insieme degli italiani e alla comunità italiana in Francia e a tutti coloro che sono rimasti feriti», scrive Saada. Il programma Groland dove è andato in onda il video, spiega la lettera, «è una trasmissione dall’umorismo acido e sarcastico trasmessa su Canal+ dal 1993. Nessuno sfugge al suo umorismo e gli autori scrivono la trasmissione in grande libertà. Ciò può avere la conseguenza, rara ma deplorevole, di produrre un testo o uno sketch inutilmente offensivo».
La lettera della direzione
«La direzione di Canal+ e io stesso proviamo collettivamente, e ciascuno personalmente, sentimenti fraterni e amichevoli per l’Italia e gli italiani. Siamo solidali con l’Italia per la prova che traversa proprio come la Francia», conclude Saada, ribadendo le sue scuse “più sincere”.
Certi francesi scherzano sempre su situazioni drammatiche, è successo anche per il terremoto di Amatrice, ma non sono esenti dal contagio!!!!
Una denuncia visto che è stato visto da migliaia di persone di tanti Stati non se lo meritano? con richiesta di danni???
Malgrado la lettera di scuse (non so fino a che punto sia sincera), devo dire che “stavolta la pugnalata nella schiena l’abbiamo presa noi!”. Ai signori francesi risponderei semplicemente con una bella parola di cinque lettere passata alla Storia alla battaglia di Waterloo (18 giugno 1815), pronunciata da un oscuro maresciallo della guardia napoleonica all’indirizzo dei prussiani di Bluecher che gli intimarono la resa.
Quel maresciallo si chiamava Camronne.