Nino Benvenuti: è sconvolgente, non credevo che le Olimpiadi si sarebbero fermate…

26 Mar 2020 14:20 - di Domenico Bruni
nino benvenuti

Nino Benvenuti è sconcertato. “Nella mia vita ne ho viste davvero di tutti i colori. Potrei dire che non mi sorprendo più di nulla. Conosco il conflitto Mondiale, ho vissuto sulla mia pella la tragedia dell’Esodo, le Foibe, la privazione assoluta della libertà. Ho attraversato, insomma, parecchie tragedie, non sul ring ma nella vita. Eppure mai e poi mai avrei pensato di assistere, un giorno, alla sospensione dei Giochi Olimpici. Se pensiamo che…neanche le guerre avevano mai fermato la geniale idea di De Coubertin”.

Benvenuti: perfino lo sport si è dovuto arrendere

Sono le parole dell’ex pugile Nino Benvenuti, campione olimpico nel 1960, all’Adnkronos, sulla decisione del Cio di spostare i Giochi di Tokyo al 2021. “E invece, di fronte a questa catastrofe sanitaria, divenuta oramai Pandemia (forse anche a causa del comportamento non subito responsabile e precauzionale da parte di molte nazioni) perfino lo Sport si è dovuto arrendere. Lo Sport, la più alta espressione dello Sport nel mondo, ha alzato bandiera bianca. Capite? E’ sconvolgente”, sottolinea Benvenuti.

Per un atleta l’Olimpiade è il massimo

“Molti penseranno “In fondo, è solo un anno. Non saranno annullate completamente ma rimandate”. Eppure, credetemi: per un atleta l’Olimpiade è in cima alla vetta della gratificazione, umana e professionale. Una emozione che ancora io, dopo oltre mezzo secolo (Benvenuti fu Oro durante Roma ’60, ndr) porto dentro di me. Il mio cuore è a forma di medaglia olimpica”, continua l’ex campione. “Pensate che, nel ’56, con un palmares già fitto di riconoscimenti, nel quale c’erano già tutte le vittorie possibili per un non professionista, sarei già stato pronto per affrontare i Giochi. Non me lo permisero perché ero troppo giovane. La vissi come una sconfitta”.

Purtroppo non si poteva fare altrimenti

“Ma – ovvio – non si poteva fare altrimenti”, ricorda l’ex pugile 81enne. “Mi immedesimo, oggi, in tutti gli atleti che, in questi anni, si sono allenati, preparati nel fisico e nella psiche. Hanno programmato futuro, figli, famiglia. E… non deve essere per nulla semplice affrontare questo momento. Soprattutto per chi, nel 2020, ha un’età per la quale un anno in più, soprattutto agonisticamente, fa la differenza. D’altronde, la vita umana ha un valore inestimabile; e la salute viene prima di tutto”, spiega ancora Benvenuti.

“Che dire? Ancora una volta mi ritengo fortunato; e ringrazio Dio per avermi risparmiato questa esperienza. Una tragedia globale perfino più spaventosa di una guerra combattuta con carrarmati e bombe atomiche. Mi sento molto vicino al dolore di tutti. E non solo agli atleti. In fondo, in questa ora oscura, in questo buco nero, l’umanità dovrebbe trasformarsi in un unico individuo. Ciascuno deve fare, singolarmente, la sua piccola ma grande parte”, conclude l’ex campione olimpico.

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