Meno contagi (+3780) e meno morti per il secondo giorno di seguito. I guariti sono 408

23 Mar 2020 19:26 - di Redazione

Per il secondo giorno consecutivo calano i contagi (sono 3780 contro i 3.957 di domenica), e diminuiscono i morti (sono 602 contro i 651 di domenica). Dall’inizio dell’epidemia nel nostro Paese sono ormai oltre seimila le vittime. 408 i guariti secondo il bollettino odierno della Protezione civile, che porta il totale  a 7432.

Angelo Borrelli, nel consueto appuntamento serale, ha ringraziato gli italiani per la solidarietà dimostrata:oltre 25 milioni e mezzo raccolti in pochi giorni per far fronte all’emergenza. Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha invece analizzato i numeri.

Una settimana importante

“E’ una settima importante per noi – ha detto – per valutare l’andamento delle curve e lo stiamo guardando con grande attenzione. Dobbiamo ricordarci che il contributo alle curve viene dalle Regioni del Nord e che il nostro sforzo è evitare che nelle Regioni del Sud le curve si replichino uguali a quelle del Nord. La scommessa di queste misure è fare in modo che queste curve non si riproducano”.

L’importanza del distanziamento sociale

“L’importanza delle misure – ha proseguito – è che si articolano con due grandi ‘gambe’: la prima è quella che censiamo ogni giorno, quella della risposta come cura nelle terapia intensiva. E’ una gamba messa a dura prova in molte Regioni e dobbiamo ringraziare i medici e gli infermieri. Vorrei enfatizzare la parte domiciliare, per fare in modo che la curva, auspicabilmente e il prima possibile torni, a scendere. Il passaggio richiede le misure di distanziamento sociale ma non può prescindere dal fatto che i sospetti devono limitare al massimo la possibilità di trasmettere ad altri l’infezione. Perché altrimenti non c’è terapia intensiva che tenga”.

Cosa si può fare per impedire ai positivi asintomatici di contagiare? “Le soluzioni sono molteplici – ha detto Brusaferro – tutti stiamo studiando eventuali evoluzioni di quanto stiamo facendo e dobbiamo certamente tenere da una parte la rigorosità nel distanziamento sociale ma anche renderlo sostenibile”. Da valutare, quindi, forme che consentano di tenere insieme i valori di libertà e la modalità di garantire l’efficacia del distanziamento sociale.

Sorveglianza speciale per il Sud, infine, dove a 15 giorni dall’ondata di partenzedalla Lombardia i numeri sono abbastanza contenuti. “Credo che al momento questi dati non devono darci illusioni – ha detto Brusaferro – dobbiamo continuare ad essere attenti e rigorosi, la curva rappresenta in maniera cronometrica i nostri comportamenti”.

Commenti

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  • maurizio pinna 24 Marzo 2020

    Se un alieno superattrezzato atterrasse ora in Italia, constaterebbe che oltre alla presenza della pandemia è arrivato in un luogo TOTALMENTE DISORGANIZZATO. Non esiste una organizzazione politica almeno sufficiente e non una struttura burocratica sufficiente, tali strutture sono abituate ad agire in tempi lunghi, senza uno straccio di pianificazione di contingenza, con organi esecutivi annientati da anni di totale abbandono, inoltre hanno in sottordine dei Capi clientelari e nepotistici, uno per tutti il personaggio mediocre che recita a soggetto il necrologio serale, con stile dimesso, una postura ciabattona e una manifesta avversione per l’eloquio.
    In 40 giorni non sono riusciti a far avere una mascherina a tutti gli Italiani, solo posti “in piedi”. Non hanno ampliato nulla, là i cinesi, più in là i cubani, o Bertolaso, o Fedez, o…o…..Le spese si fanno cercando l’aiuto dei vicini quando ci sono, i personale sanitario è lasciato a se stesso. In compenso si sono lasciati scatenare tutti i PROFESSORI mediatici, che come avviene nel calcio hanno ognuno una soluzione vincente.
    Eppure l’alieno scoprirebbe che vi è un 40% circa di Italiani disposti a seguirli, perché prima viene il comunismo e poi………

  • DAVIDE DI MATTEO 23 Marzo 2020

    Buongiorno ,
    nel giorno in cui Giorgia Meloni e gli alleati vengono ricevuti per chiedere unità delle misure per fronteggiare il diffondersi del covid 19 , ecco che i numeri iniziano a far sperare.
    Questo è il vero pericolo.
    cioè che appena cominciamo ad ottenere dei risultati ,mentalmente prima e fattivamente poi si allentino le tensioni e attenzioni.
    e invece bisogna essere alla massima allerta ancora molto tempo, e soprattutto per un tempo ragionevolmente lungo anche dopo che il picco contagi verrà superato.
    il rischio è che con la faciloneria dell’ormai è fatta il nostro paese si incarterà di nuovo e di nuovo con i contagi di ritorno. e non me ne voglia nessuno , ma sarà proprio in questa fase che sarà necessario avere un controllo a tappeto del territorio , magari con le forze armate schierate.
    saluti