Meloni: «Stop al metodo Casalino. Leggete le nostre proposte e sospendete il Mes» (video)
«È un momento nel quale dobbiamo serrare i ranghi, stare concentrati, senza panico, senza diventare noi parte del problema. Più rispettiamo quello che le istituzioni ci dicono, tra le mille confusioni comunicative che ci sono, più diamo una mano». Lo dice Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, in un’intervista a Rainews 24. «Io – aggiunge – non ho paura per me, per mia figlia, penso che in questa fase la questione si gestisca. Questo è un virus pericoloso soprattutto per i più fragili, ho paura per i più fragili. Ho paura per una nazione che potrebbe arrivare a non avere gli strumenti per curare tutte le persone che può curare, è questa la cosa che mi spaventa. Mi spaventano i danni collaterali: la questione economica, le imprese che stanno in difficoltà, le persone che non riescono ad avere delle risposte».
Meloni: «Rispettare ciò che ci chiedono le istituzioni»
La leader di Fratelli d’Italia poi osserva: «È un’ipotesi che alla fine si debba chiudere tutto. Quando ce lo diranno gli esperti sarà importante che la popolazione si renda conto che in questa fase, qualunque cosa venga chiesta dalle istituzioni è bene, come ha detto anche il presidente Mattarella, rispettarlo, perché anche un’intemperanza può rappresentare un problema».
Le proposte al governo
«Noi – ha sottolineato Giorgia Meloni – non ci vogliamo sostituire al governo, vogliamo collaborare. Pensiamo che le buone idee debbano essere condivise. Le buone idee non sono né di destra né di sinistra. Noi FdI dall’inizio abbiamo detto che ci saremmo messi a disposizione e ci aspettavamo di essere coinvolti sulle materie economiche che riguardano il sostegno alle imprese, sostegno alle famiglie per tenere i bambini a casa, rapporto con l’Ue».
Stanziate risorse insufficienti
«Il primo decreto che è stato varato è stato votato a scatola chiusa anche se nessuno si è confrontato con noi. Erano materie sulle quali la nostra conoscenza era limitata. Ma che mi si dica che per affrontare l’emergenza coronavirus bastano 7,5 miliardi, che è meno di quanto spendiamo per il reddito di cittadinanza, dico che non sono risorse sufficienti. Noi abbiamo proposto di utilizzare il risparmio primario dello scorso anno di 30 miliardi parlando con l’Europa di rivedere tutti i vincoli. Sono risorse molto più valide. Sono idee che condividiamo e speriamo che qualcuno voglia leggerle».
Meloni: «Questa Europa è inutile»
«Non dico che l’Europa non debba esistere, io dico che questa Europa è inutile. E il fatto del coronavirus lo dimostra. Vorrei un’Europa confederale. Vuol dire un’Europa che si occupa di grandi materie e non di come si cucinano gli insetti. L’Europa non esiste sulla politica estera, sulla questione libica non esiste. Non c’è sulle politiche industriali, non ha un protocollo unico per gestire le epidemie e le pandemie, come dimostra il coronavirus. Nel caso specifico del coronavirus mettono 200 miliardi che per loro sono come semi di girasole. E poi ci vengono a sindacare su vongole e zucchine».
Meloni: «Dall’Ue una certa resistenza»
«Penso di essere stato il primo segretario di partito che ha parlato con il ministro Speranza, un mese e mezzo fa, chiedendogli cosa stesse accadendo e lui mi disse: sto cercando di avere una riunione con i ministri della Salute europei, ma c’è una resistenza. Questa Europa serve solo a fare gli interessi di alcuni Stati nazionali, perché, secondo me, non so se per sciatteria o per
furbizia, dalle altre parti, per evitare i contraccolpi economici che
stiamo avendo noi, un po’ hanno frenato nel raccontare».
«Il presidente cinese mangerà una pizza per solidarietà con noi?»
«Quando chiedevamo di mettere in quarantena chi rientrava dalla Cina, avevamo tutta la sinistra italiana che andava a mangiare nei ristoranti cinesi, ad abbracciare cinesi, perché noi eravamo razzisti. Quando chiedi misure per difendere la salute dei cittadini lo fai per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro razza. I cinesi oggi impediscono agli italiani di entrare sul loro territorio nazionale: il presidente cinese andrà a mangiare in una pizzeria per solidarietà con gli italiani?».
«Le nostre proposte? Non ha mai risposto nessuno»
E poi sulle polemiche con il premier: «Ho detto una frase che è stata male
interpretata rispetto a Giuseppe Conte, mi ha risposto mezzo governo. Se hanno il tempo di rispondere alle dichiarazioni stampa forse hanno il tempo per leggere anche le lettere con le proposte che mando, però su quelle non mi ha risposto nessuno. Rispondono alle polemiche, perché è il metodo Casalino, non sei quello che sei, sei quello che appari; non è quello che fai, è quello che sembra. Questo non è il momento nel quale si può apparire».
Meloni, appello al governo
Giorgia Meloni poi in un post su Facebook attacca l’Ue sul Mes. «Mentre il coronavirus sta paralizzando l’intero Continente – scrive – gli euroburocrati continuano a premere per l’approvazione del Mes, il fondo “salva banche tedesche”. Mi auguro che il governo italiano abbia la decenza di imporre uno stop alla sottoscrizione di questo folle trattato. Per affrontare l’emergenza
che stiamo vivendo non dobbiamo nemmeno sentir più parlare di vincoli
o trattati economici».
«Pensare solo al bene della Nazione»
E poi ancora: «Abbiamo un’epidemia da fronteggiare e un’economia nazionale da difendere. Di fronte ad una solidarietà europea inesistente dove
nazioni come Francia e Germania fermano esportazioni di macchinari per
la terapia intensiva e requisiscono mascherine e materiali medici, il
governo italiano – aggiunge Meloni – ha il sacrosanto dovere di pensare
solo al bene della Nazione. Si vergognino gli euroburocrati di
pretendere in questa fase l’approvazione del Mes invece di parlare
delle misure comuni per proteggere tutta l’Europa dal virus e dai
danni che crea».