Coronavirus, scendono in campo i servizi segreti
Un intervento ad ampio spettro, quello degli 007, che interviene ricorrendo su più fronti e utilizzando ogni strumento possibile: dalle informazioni filtrate dai comunicati che arrivano dai vari istituti di sanità stranieri dei vari Paesi, all’analisi dei dati riportati dalla popolazione civile. Passando per i dati sull’epidemia che arrivano reparti ospedalieri italiani, fino ai report sulle infezioni che arrivano dai campi profughi per rifugiati siriani. Partendo, naturalmente, da tutto quello che è accaduto e sta continuando a verificarsi in Cina. Gli apparati d’intelligence americani fanno da battistrada. E come riferisce il sito del quotidiano diretto da Sallusti, «l’ufficio speciale della Dia, come affermano esperti contattati dalla Nbc, si avvale di ogni fonte di intelligence possibile: dalle intercettazioni nelle comunicazioni sino alle immagini satellitari passando anche, ovviamente, per il fattore umano (Humint). Ovvero avvalendosi di informatori e facendo ricorso ad agenti».
Strategia, strumenti tecnici e obiettivi degli 007
Negli Usa, si parte dal National Security Council (Nsc), che declina e indica tutti gli strumenti utili al contyrasto dell’epidemia, a partire dalle strategie politiche contenitive. E non solo quelle. Un lavoro che parte dallo studio e dall’analisi del quadro della situazione dalla sua origine, fino alle sue manifestazioni massime. E allora: se, come, quando e perché il virus può aver attaccato l’intero sistema difensivo? Come è arrivato ai gangli connettivali di un sistema Paese, partendo dal contagio di settori particolari, di fasce sensibili, per arrivare alla popolazione civile? Un mosaico che va ricostruito tassello per tassello. E che, come ricostruisce il servizio de Il Giornale, fornirebbe «una spiegazione plausibile per la decisione di Nato e Stati Uniti di cancellare alcune esercitazioni in Europa ma di proseguire, se pur dopo averla numericamente ridimensionata, Defender Europe 2020: è stato sospeso quello che si poteva sospendere ma si procede con quello che, in quest’ottica, è irrinunciabile; del resto non sono affatto tempi di pace globale quelli che stiamo vivendo».
Nmci, Cia e Nsa: un lavoro di squadra che raccoglie e decodifica dati sensibili
Un compito delicatissimo, che il Ncmi affida a un gruppo interdisciplinare di esperti che annovera al suo poliedrico interno professionisti di diversi settori che vanno dai virologi agli epidemiologi. dai tossicologi ai medici, fino ai veterinari. Oltre ad altri specialisti attivi in operazioni sanitarie appartenenti alle Forze Armate. Solo che, come riferisce il quotidiano diretto da Sallusti, «in tempi normali i referenti del lavoro di quest’ufficio particolare sono i vertici delle Forze Armate Usa. Che usano i rapporti pervenuti per tutelare le truppe all’estero da possibili minacce batteriologiche. Mentre in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo, fanno capo direttamente al presidente tramite appunto il Nsc». Come pure, in una situazione di pandemia globalizzata, il Ncm lavora in sinergia con agenzie come la Cia o la Nsa.
I nemici da neutralizzare sono anche propaganda e disinformazione
Un lavoro polifonico che raccoglie, decodifica, assembla e utilizza tutte le informazioni possibili, utili e indispensabili in quella che viene definita medical Sigint (Signal Intelligence). Ossia, l’accertamento di ovvero la raccolta di qualsiasi tipo di comunicazione che riguardi virus e contagi. Compresi gli attacchi informatici. E tutto si fa risalire a novembre e alla Cina. Nemici principali da filtrare e neutralizzare in questa fase, allora, sono propaganda e disinformazione. Ma questa è un’altra storia…
Mi sembra un po’ come chiedere all’oste se il vino e’ buono, o dare l’incarico a Jack lo squartatore di indagare sugli omicidi avvenuti a Londra, o ad Hannibal Lecter di curare alcuni pazienti…