L’ombra dei servizi segreti sulla “gaffe” della Lagarde. Si muove anche il Copasir
C’è puzza di bruciato. Nonostante siano passati due giorni passati dalla sua disastrosa conferenza stampa, la nube tossica del sospetto continua ad incombere su Christine Lagarde. Già, perché ha detto che non tocca alla Bce «arginare gli spread»? Una semplice gaffe, come molti hanno sostenuto, pur se con poca convinzione? O più verosimilmente un programma per il futuro, come malignano altri? L’esperienza recente porta ad optare più per la seconda ipotesi. E così anche i pochi indizi disponibili. Quali? Quelli che ci raccontano la due giorni che ha tenuto per due con il fiato sospeso la business community di tutto il mondo. Il giovedì nero ed il successivo venerdì, questa volta non di passione ma di parziale resurrezione per le Borse europee, Milano in testa.
Uno stress-test per le nostre aziende. Ma l’Italia ha reagito bene
Il sospetto è che sotto le parole dal sen della Lagarde fuggite si celasse la volontà di sottoporre a stress-test i nostri “gioielli di famiglia“, cioè i campioni nazionali dell’imprenditoria italiana. Insomma, lanciare il sasso e poi «vedere di nascosto l’effetto che fa». Ma l’Italia ha risposto bene. Cementata dall’emergenza virus, si è mostrata compatta dal Quirinale alla Consob. Mattarella ha reagito con tempestività e fermezza verso Ue e Bce, mentre Paolo Savona ha subito bloccato la vendita allo scoperto di 85 titoli di aziende quotate in Borsa. Guarda caso – indizio numero uno -, Francia e Germania sono stati gli unici Paesi importanti a non adottare analoga misura di profilassi finanziaria. E, si sa, i grandi gruppi industriali di quelle stesse nazioni sono interessatissimi allo shopping delle nostre aziende. Sia come sia, la differenza di comportamento che non è sfuggita al Copasir, il Comitato parlamentare che vigila sui Servizi segreti.
Urso: «Nessuna “scivolata”. La Lagarde non è una sprovveduta»
Il suo presidente, Raffaele Volpi, leghista, ha già sollecitato chi di dovere di monitorare con attenzioni «eventuali manovre speculative in danno di asset strategici per l’economia e la sicurezza nazionale». Un messaggio non casuale dopo che nel giovedì nero gruppi come Poste Italiane, Leonardo e Salini-Impregilo hanno visto evaporare oltre un quinto del proprio valore. Chi invece decisamente non crede alla tesi della gaffe è Adolfo Urso. L’esponente di FdI la Lagarde la conosce sin dai tempi in cui lui aveva la delega al Commercio Estero e lei era ministro in Francia. «Non è affatto una sprovveduta – ha scritto sul proprio profilo Fb -, ma una convinta assertrice degli interessi francesi». È l’indizio numero due. Il terzo diventerebbe una prova e probabilmente non lo troveremmo mai. Accontentiamoci perciò dei due che abbiamo e continuiamo a tenere alta la guardia contro la Lagarde.
Francesi dovevano comperare Alitalia,ma Berlusconi la bloco,e questo era un grande sbaglio,
ora chi la prende più.
Ma Christine sarà terrorizzata dal fatto di essere seguita dai nostri servizi?
Sembra già una prugna secca con i baffi, volete che sia anche rintronata? Io non lo credo.
Si sono d’accordo. Mi sembra strana una gaffe.
Tutto sommato lei è una professionista che sa quello che fa
Ma scusate. E’ possibile che dobbiamo subire da sempre le angherie di questi burocrati?Ma chi l’ha detto che dobbiamo stare per forza in questa europa?Ma che ci dà questa europa? Ma quanto ci costa questa europa.
Non è forse giunto il momento che gli italiani scelgano come e da chi essere governati.
Certo dopo la “porcata” di prodi e di quel poveretto di ciampi ,firmata vent’anni fa, con l’adesione a trattati palesemente stilati contro l’Italia, sarà difficile, anzi tremendo riappropriarci della nostra indipendenza politico-economica…ma ce la faremo come sempre noi italiani ce l’abbiamo fatta!!! CORAGGIO
È impensabile ad un errore da parte di una persona di consolidata esperienza come la Lagarde. Un’uscita che va approfondita perchè la persona è diventata una mina vacante per i mercati europei