Lombardia, bollettino di guerra: 1280 contagi in più, 66 morti nelle ultime 24 ore. Record di ricoveri

9 Mar 2020 18:25 - di Stefania Campitelli
Lombardia

Allarme rosso in Lombardia. Il bilancio del contagio peggiora di ora in ora.  Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Regione i contagiati sono 5.469. Un dato cresciuto di ben 1.280 unità. Le persone ricoverate in terapia intensiva raggiungono quota 440. Quarantuno più rispetto solo a ieri. Gli ospedalizzati sono complessivamente 2.802. Anche in questo caso in crescita di 585, mentre i dimessi sono stati 646. Il numero dei morti è salito a 333, di cui 66 nelle ultime 24 ore. È l’aggiornamento diffuso dalla diretta Facebook sullo stato dell’emergenza.

Fortunatamente la Regione ha 223 posti in terapia intensiva in più rispetto all’inizio dell’emergenza. Lo ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, nel corso della diretta Facebook per fare il punto. «Siamo riusciti in 15 giorni ad aprire 150 posti. Oggi siamo a più 223 posti letto in terapia intensiva. E contiamo di aprirne altri 150 nel giro di sette giorni».

Lombardia: aumentano di 1280 unità i contagiati

«La Regione Lombardia ha acquisito il via libera anche dalle parti sociali per l’attivazione della Cassa integrazione. E per la Cassa integrazione in deroga a favore della imprese lombarde». Lo ha annunciato il governatore Attilio Fontana. Il provvedimento sarà attivo con effetto retroattivo e con uno stanziamento di 135 milioni di euro.

Fontana: Cassa integrazione per le imprese

.«Il nostro obiettivo – ha dishiarato l’assessore regionale al Lavoro – è quello di estendere a tutti i lavoratori strumenti che garantiscano l’erogazione di indennità sostitutive del reddito. Che viene a mancare a causa della riduzione delle attività economiche. In altre parole, vogliamo aiutare le imprese a sospendere i rapporti di lavoro. Anziché procedere con licenziamenti».

Per questo, già prima della stesura del decreto legge destinato solo alla cosiddetta “zona rossa”»,  ha spiegato il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, «abbiamo chiesto e ottenuto che la Cassa integrazione in deroga fosse riconosciuta un tutto il territorio della Lombardia».  Oltre all’accordo sugli ammortizzatori in deroga con le parti sociali «abbiamo condiviso anche le proposte che intendiamo avanzare sia in sede di conversione del decreto. Già incardinato al Senato. In vista del prossimo provvedimento economico già annunciato dal governo». Chiediamo analoghi aiuti – ha concluso l’assessore – anche per le imprese, con criteri oggettivi. Intanto la seduta di Consiglio regionale convocata per domani (martedì) è stata annullata. Il Pirellone resterà chiuso fino a martedì 17 marzo, per consentire i necessari interventi di sanificazione.

L’allarme dei medici: rischiamo di diventare untori

Cresca anche l’Sos dei medici in prima linea. «Ogni giorno aumenta il numero di medici di assistenza primaria e di continuità assistenziale. In assenza di dispositivi di protezione individuale, i medici di medicina generale rischiano di diventare importanti soggetti di diffusione dell’infezione». È il monito che Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale della Lombardia, ha rivolto al governo. Intanto la Protezione civile, attiva fin dal primo caso di contagio in Lombardia, ha intensificato il suo lavoro. «A partire dal 21 febbraio ha Protezione Civile regionale ha effettuato instancabilmente la sua attività di supporto logistico. Trasporto materiale, allestimenti di posti letto e di spazi triage. E ha intensificato di ora in ora il suo sforzo a sostegno di tutte le popolazioni e i territori coinvolti nell’emergenza. Tanto più intensificheremo i nostri sforzi adesso».

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