La quarantena si prolunga di altri 15 giorni. E’ l’ipotesi cui lavora il governo su consiglio degli esperti

28 Mar 2020 17:44 - di Redazione
la quarantena

Solo a fine marzo si potranno vedere gli effetti delle misure di distanziamento sociale imposte con l’ultimo decreto del governo. Ma il 3 aprile – data in cui dovrebbe scadere l’attuale quarantena – è termine troppo vicino per poter subito tornare alla normalità. Nessuno si illuda: si rischierebbe di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Per questo motivo, su consiglio degli esperti, il governo lavora al prolungamento del lockdown, come scrive il Corriere della sera.

Si valuterà, assieme a imprenditori e sindacati, la possibilità di far ripartire settori produttivi purché si rispettino le rigide norme di sicurezza e si garantisca l’opzione smart working. La preoccupazione è seria: anche un limitato allentamento della stretta potrebbe portare di nuovo in alto la curva dei contagi.

Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro avverte: “Dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente per evitare una ripresa della curva epidemica”. Al momento la proroga delle norme di distanziamento sociale è l’unica strada percorribile perché non siamo in una fase calante dei contagi ma solo in una fase di contenimento.

Dal punto di vista matematico il Coronavirus si potrà ritenere sconfitto solamente quando il valore dell’indice di contagiosità(Ro) sarà inferiore a 1. L’obiettivo è che ogni giorno ci sia meno di un nuovo caso per ogni infetto.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • maurizio pinna 29 Marzo 2020

    Comunque vada, in presenza di una leadership che non riesce nemmeno a dare i numeri, bisognerà andare cauti con il ritorno al “liberi tutti”. Il virus si è dimostrato un killer spietato, un terminator che se ne frega delle statistiche e dove trova aperto entra e uccide. Di fronte ha un popolo abituato all’allegro disordine anarco-comunista, laddove tutti i compagni possono fare ciò che preferiscono, ad esposizione, compresi i burocrati statali e le varie comunità sovietiche che bivaccano in Italia, anche i traghettati sono della combriccola, anzi a loro è anche consentito il mestiere di energumeno in nome di un diritto ciabattone che scambia l’accoglienza con la corte dei miracoli.