Incredibile lite sul coronavirus, Milano accusa Napoli: “Non avete scoperto niente” (video)

18 Mar 2020 10:26 - di Luca Maurelli

In piena emergenza coronavirus, mentre la comunità scientifica nazionale e internazionale è disperatamente alla ricerca di una cura, va in scena una sgradevole polemica sull’asse Milano-Napoli, innescata da uno dei vertici del “Sacco” di Milano, Massimo Galli.

Proprio ieri era stata autorizzata, da parte dell’Aifa, la sperimentazione su 330 pazienti del farmaco anti-artrite tocilizumab per valutarne l’impatto sui pazienti colpiti da coronavirus. Un protocollo targato Napoli, Istituto Pascale e Cotugno. A comunicarlo era stato Nicola Magrini, direttore Aifa, Agenzia italiana del farmaco, alla conferenza stampa alla Protezione civile.

Ieri sera, però, nella puntata di “Carta Bianca” su Raitre, Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha attaccato frontalmente il professor Paolo Ascierto, direttore della Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative dell’istituto dei tumori Pascale di Napoli. E lo ha accusato – con i due in collegamento video – di aver divulgato la notizia di una “scoperta” che non sarebbe tale rispetto all’utilizzo del tocilizumab su 11 pazienti ricoverati al Cotugno per via del coronavirus.

Coronavirus, le accuse di Galli

“Non facciamoci sempre riconoscere. La sperimentazione del Tocilizumab era già in atto da tempo in Cina e il primo ad usarlo qui è stato il dottor Rizzi a Bergamo. Prendetevi pure i meriti ma non fate quelli che tolgono a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi. Hanno cominciato loro e li abbiamo seguiti noi, stop! Il protocollo approvato dall’Aifa è vostro, peccato però che lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno dodici ospedali. Non esageriamo a fare provincialismo perché è intollerabile”.

Ascierto, oncologo e ricercatore  di fama, ha replicato con molto savoir faire. “Professore, le faccio solo presente che l’Aifa sta sperimentando il nostro protocollo…”.

La replica di Ascierto il giorno dopo

Incalzato dalla richiesta di maggiori chiarimenti, in mattinata Paolo Ascierto ha rilasciato una lunga dichiarazione. Che chiarisce e cerca di spegnere le polemiche, ma senza sottrarsi al confronto scientifico con Galli.

“In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brain storming fatto con il dr Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr Ming, la professionalità dei dr Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr Botti, sono tutti elementi che ci hanno portato sabato 7 marzo ad incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato”.

Il professor Ascierto poi conclude. “In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinche TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo … nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA. Ce la faremo di sicuro!!!”

Commenti

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  • Renato Biscetti 24 Marzo 2020

    Il prof. Massimo Galli, quello che “non è il momento di fare polemiche”, il filogovernativo di ferro, quello che viene intervistato a tutte le ore nel suo salotto, in giacca e cravatta, pur essendo il primario di Mlattie infettive del Sacco (pensate quanto lavora!), a metà febbraio ci disse che la sitiuzazione era sotto controllo , dimostrando di non avercui capito nulla. Se avesse un briciolo di senso dell’onore si sarebbe già dovuto dimettere ed invece continua a pontificare. Possibile che non ci sia nessuno che glielo dica in faccia?

  • Natascia 22 Marzo 2020

    Bisogna precisare dettagliatamente però che, sebbene il tocilizumab fosse un anticorpo monoclonale, già utilizzato da tempo per la cura dell’artrite reumatoide, bloccando un importante mediatore dell’ infiammazione, cioè l’interleuchina 6, il merito di aver intuito di come contrastare la severa infiammazione che si scatena nell’interstizio polmonare, che distrugge di fatto il parenchima polmonare, a causa del covid19 è tutto degli accademici di Napoli.

  • ANNA MARIA CICCARELLI 19 Marzo 2020

    Galli invece di fare la star perche’ non ha suggerito la vaccinazione passiva con gli anticorpi dei guariti,forse perchè è una tecnica che già si usa da tempo per tante malattie virali ?Quando arriveranno i cinesi e sicuramente useranno gli anticorpi come giustificherà il fatto che avrebbe potuta suggerirla già quando c’è stato il primo guarito? Il virologo di fama è lui !

  • Mario 19 Marzo 2020

    Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano,ha dichiarato pubblicamente che già da tempo usavano il farmaco, la mia domada e perchè non h acondiviso i risultati e ilprotocollo? Forse perchè sperava di trovare un nuovo farmaco e specularci su? Anzi sono quasi convinto di ciò da buon milanese e lombardo, voleva speeeculare, e il professor Paolo Ascierto, direttore della Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative dell’istituto dei tumori Pascale di Napoli, gli ha rotto le uova nel paniere

  • Cristoforo D’Ascia 19 Marzo 2020

    Complimenti ai colleghi che oltre a intuire insieme magari ad altri gruppi invece di dormire ha prodotti protocollo valido ed avuta L approvazione degli organismi di controllo e soprattutto ha iniziatconcretamente a lavorare … le altre di colleghi milanesi o di qualunque regione o religione sono solo chiacchiere inutili… andiamo avanti e decisione e concretezza ed auguri x il risultato che speriamo sia positivo

  • Giovanni Ziantoni 19 Marzo 2020

    Allora detto che è sicuramente vero che quel protocollo era già in uso in alcuni ospedali della Lombardia (non lo so ma mi fido), la mia domanda è: perché non avete messo al corrente gli altri ospedali dell’uso di questo farmaco e del protocollo corretto (secondo voi in questo momento) per l’utilizzo dello stesso??? Sarebbe corretto che con lo stesso calore lo spiegasse anche a noi.

  • Giuseppe Costantini 19 Marzo 2020

    Di fronte a certe situazioni di una notevole gravità, certe discussioni lasciano il tempo che trovano.
    Reputo. assurdo e controproducente il comportamento di chi cerca di appropriarsi di un metodo quando, se fosse vero che gisy era attuato con risultati positivi, non fosse inviato anche agli altri centri.

  • CARLO BONANZINGA 19 Marzo 2020

    Una caduta di stile da parte del Prof Massimo Galli! Poteva evitare quella sceneggiata

  • Giovanna 18 Marzo 2020

    Il prof. Galli si vergogni. Se pure lo avessero già usato, avrebbe almeno dovuto condividerlo