«Immigrati alla fermata dei bus a Roma. Le regole per loro non valgono?». La denuncia di Lollobrigida
Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha pubblicato sulla sua pagina Fb una notizia corredata da foto. Alcuni extracomunitari sono ammassati alla fermata degli autobus in piazza D’Ara Coeli a Roma. Non è una giornata qualunque. Siamo in piena emergenza coronavirus. Restiamo tutti in casa per evitare il diffondersi del contagio. Le multe fioccano per chi non osserva le direttive del governo. Il decreto di qualche giorno fa “Io resto a casa” è chiaro. Ma a quanto pare le regole non valgono per tutti.
Lollobrigida: «Far rispettare le regole»
«Famiglie e imprese da giorni seguono alla lettera le direttive del governo con spirito di sacrificio. Poco fa nel pieno centro di Roma tra negozi chiusi e strade deserte spiccavano assembramenti di extracomunitari senza alcuna protezione e senza rispettare la distanza di un metro l’uno dall’altro. Per loro le regole non valgono?». Lollobrigida si chiede: «Hanno tutti l’autocertificazione che attesta che possono muoversi per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità? Ma dove sono i controlli?».
CHIAMARE IL 112 immediatamente
Appunto! Se vuoi diritti devi anche ottemperare ai tuoi doveri di individuo e cittadino. Si dovrebbe sapere però se queste persone hanno capito cosa sta succedendo; se chi li gestisce li ha informati; se chi li gestisce se ne frega, se hanno famiglia in quanto possono mettere in pericolo i loro parenti. Perchè nessun giornalista è andato a informarsi? Repubblica, Il Corriere della sera e altri editoriali buonisti. Strano che non abbiano accolto l’accorato appello delle Signore Boldrini e Bonino. Le loro risorse sono in pericolo? Perchè non ci vanno di persona a controllare ed eventualmente farli curare a loro spese? Non è razzismo ma semplicemente TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA CHE NON HA CONFINI.
Mandarli a casa di associati ONG.
Ormai è chiaro, i radical compagni non si fermeranno di fronte a NULLA, “UOMO BIANCO” devi morire, ma i traghettati possono fare ciò che vogliono, perché così ha stabilito il pensiero unico. Penso che anche se si è costretti a stare a casa occorra NON VEDERE i programmi TV dei compagni, occorra “SABOTARLI” con qualsiasi mezzo: lo dobbiamo agli sventurati che sono morti di cinese, lo dobbiamo al personale sanitario che fa mentre loro disfano. Non se ne può più!!!!!