Il virologo, unico paio di scarpe per uscire e lasciarle fuori dalla porta? L’audio allarmante è un fake, ma…

15 Mar 2020 20:28 - di Redazione
scarpe foto Ansa

Anche le scarpe in tempi di coronavirus possono suscitare allarme. Un «amico medico di Milano consiglia caldamente di utilizzare un solo paio di scarpe per andare fuori. Non solo: anche di lasciarle fuori dalla porta di casa un volta utilizzate, perché sembra che il virus riesca a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto». Il consiglio “tecnico” crea scompiglio: ma cosa c’è di vero nel suo contenuto?

Scarpe e prevenzione coronavirus: un audio crea scompiglio

In tempi di coronavirus. Con l’ansia da contagio. E le sollecitazioni continue alla prevenzione e alla cautela, tutto crea allarme. E non sempre a ragione. Comunque, l’audio con il suggerimento sulle scarpe da indossare (un unico paio) e lasciare poi fuori dalla porta di casa, sta facendo il giro delle chat di tutta Italia, tanto che ne ha accennato anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità in conferenza alla Protezione Civile. Dato il clamore della vicenda, l’Adnkronos Salute ha proposto l’audio al virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, che chiamato a fare chiarezza e sedare gli animi, ha fornito spiegazioni e aggiustamenti.

I chiarimenti del virologo Pregliasco e di Brusaferro (Iss)

Così, il virologo ha spiegato: «È un fake. È vero, il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria». E ancora: «La sporcizia, ovvero il substrato organico, può in qualche modo facilitare la sopravvivenza del microrganismo, ma è davvero minima la quota che può essere portata dalle scarpe». Inoltre, come ha ricordato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, questi virus sopravvivono sulle superfici. Ma «laddove non vengano esposti a disinfezione, ma anche elementi come sole, pioggia, intemperie». Insomma, la parola d’ordine, ancora una volta, è sempre la stessa: igiene accurata delle mani e pulizia ambienti.

Commenti

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  • giovanni vuolo 16 Marzo 2020

    D’accordo ma, come si dice, la prudenza non è mai troppa.