Il Mes deve attendere, la battaglia è rimandata: anche le speculazioni Ue si arrendono all’emergenza coronavirus
Che fine ha fatto il Mes? Per ora di certo c’è che, dopo l’ultimo summit dei ministri delle Finanze della Ue, gli addetti ai lavori hanno sancito che la priorità è l’emergenza epidemia coronavirus. Il Mes può attendere dunque? Soprassedere proprio no. Ma, per il momento, il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, ha affermato che la sua riforma sarà «finalizzata dopo che la situazione della crisi legata alla pandemia di Covid 19 si sarà calmata».
Che fine ha fatto il Mes?
Dunque, stante la situazione epocale, la riforma del Meccanismo europeo di stabilità dovrà attendere. La pandemia da coronavisus svetta drammaticamente al primo posto delle esigenze europee. Un messaggio netto. Arrivato forte e chiaro nel corso della conferenza tenuta al termine dell’incontro dei ministri delle Finanze dell’Ue a 27, attraverso le parole del presidente portoghese dell’Eurogruppo. Il quale ha anche confermato che la priorità assoluta è data al contrasto dell’epidemia. Questa la modalità di procedere sul fronte dell’Unione, adottata di comune accordo dai leader della Ue. Premier Conte compreso.
La riforma cede il passo al Covid 19
Di più. Come apprendiamo dai siti e dalla stampa, sul Mes c’è stato «un rapidissimo aggiornamento sui punti tecnici che erano ancora aperti. Ma non c’è stata la conclusione che era inizialmente prevista», ha spiegato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, parlando dell’incontro dell’Eurogruppo in diretta su Facebook. nel corso del quale ha anche aggiunto: «Avevo spiegato che non avevo comunque un mandato a concludere l’intesa sulla riforma, non avendo potuto consultare il Parlamento come mi ero impegnato a fare». Come noto, infatti, il discusso “pacchetto” che l’Eurosummit dello scorso giugno aveva concordato di finalizzare in dicembre, e è stato poi rinviato all'”anno venturo” in vista delle modifiche chieste dall’Italia, ora slitta ulteriormente. La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, in tutte le sue componenti, è incompleta. Non comprendeva, per esempio, l’Unione Bancaria e il Bicc, l’embrione del bilancio dell’Eurozona. E comunque, lo stato dell’arte del “meccanismo di risoluzione delle crisi” dovrà ripartire dall collaborazione tra tutte
A che punto è la discussione
Le istituzioni che, ha riferito sempre centeno, e riferisce tra gli altri il sito di Fanpage in queste ore, «stanno esplorando modi per aiutarci a rispondere a questa crisi seguendo il loro mandato». E «non stiamo togliendo dal tavolo nessuna possibile soluzione». Tanto che, durante il loro ultimo incontro, ha fatto sapere il presidente dell’Eurogruppo, «non abbiamo parlato di questioni correlate al Mes. Ma resta sicuro il fatto che vogliamo difendere la valuta e i cittadini dell’Unione in tutti i modi possibili». Conte, al momento, concorda con i colleghi europei sul rinvio della discussione a tempi più consoni. La riforma del Fondo creato il 2 febbraio 2012 per garantire la stabilità finanziaria nell’Eurozona.
Il discusso piano di risanamento economico
Il piano di risanamento economico elaborato sulla base di un’analisi di sostenibilità del debito pubblico stilata, al momento, dalla Commissione europea, in sinergia con il Fondo monetario internazionale e con la Banca centrale europea devono aspettare. Polemiche e emendamenti sulla eventuale modifica delle clausole che permettono a un Paese di accedere all’assistenza finanziaria, e che dovrebbe partire anche dalla ristrutturazione automatica e preventiva del debito dei Paesi che si rivolgono al Mes per assistenza, come ribadito dalle forze di centrodestra nei mesi scorsi di battaglia politica e di proteste indirizzate all’esecutivo gialloverde, ripartiranno appena possibile. L’urgenza, epocale, in queste settimane è decisamente un’altra.