Gli inglesi accusano il governo italiano: le misure sono una farsa, per voi è sempre “dolce vita”…
Gli inglesi ci criticano sempre. Ma stavolta anche loro hanno sbagliato. La stampa britannica parla di “farsa” riguardo alla quarantena imposta dal governo italiano alla Lombardia e a vaste aree del nord, per contenere l’epidemia di Coronavirus. In particolare, il Telegraph denuncia il “caos” che si è verificato domenica sera, quando “a decine di voli provenienti dalle aree interessate è stato consentito di atterrare in Gran Bretagna”.
I voli provenienti dal solo aeroporto milanese di Malpensa, riporta ancora il Telegraph, sono stati diciassette. “All’arrivo, i passeggeri non sono stati messi in quarantena o sottoposti al test per il virus, col timore che possano ora diffondere la malattia sul suolo britannico”. Ma perché gli inglesi li hanno faqtti atterrare? E perché non hanno messo i passeggeri in quarantena? Ad alimentare la polemica, sempre il Telegraph, con una corrispondenza da Rimini, riporta come “anche in quarantena, gli italiani vanno avanti più che mai con con la dolce vita”.
Gli inglesi non aboliscono le manifestazioni sportive
“Al momento non ci troviamo nella condizione di dover cancellare o posticipare gli eventi sportivi”. L’annuncio è del ministro per la cultura, con delega allo Sport, Oliver Dowden intervistato dalla Bbc. “Sabato ero a Twickenham e c’era una grande folla. Non c’è ragione perché attualmente la gente non possa assistere a competizioni sportive. E’ molto prematuro parlarne ora”, prosegue il ministro parlando dell’emergenza coronavirus a poche ore dalla riunione che si terrà a Downing Street per discutere del problema.
“Ho chiesto alla commissione tecnico scientifica di incontrarsi con le federazioni sportive per fornire tutte le informazioni necessarie. Per quanto riguarda gli eventi sportivi, qualsiasi ipotesi di cancellazione è altamente prematura. Perché non ci sono evidenze che dovremmo farlo, e non abbiamo intenzione di farlo”, conclude Dowden.
A Londra volontari si fanno iniettare il coronavirus
Pagati 3.500 dollari per essere infettati dal coronavirus e aiutare gli scienziati a trovare un vaccino. Il Queen Mary BioEnterprises Innovation Centre di Whitechapel, Londra,sta reclutando 24 volontari per lo studio, riferisce il Daily Mail. Accettano di iniettarsi due ceppi più deboli del virus – che ha ucciso più di 3.800 persone in tutto il mondo – dando loro sintomi respiratori simili. Poi sperimenteranno un farmaco sviluppato dalla società Hvivo. I pazienti rimarranno in quarantena per due settimane per vedere se è efficace.
Circa altri 35 vaccini sono in fase di sviluppo, e il governo del Regno Unito ha promesso ulteriori 46 milioni di sterline nella lotta contro il coronavirus. Tuttavia, gli esperti hanno detto che è improbabile che un vaccino spunti fuori in tempo per fermare l’attuale epidemia, che finora ha visto più di 110.000 persone contagiate in tutto il mondo.