Economia al collasso, il governo annaspa e non sa che pesci prendere. Stop subito alla Bolkenstein

5 Mar 2020 13:08 - di Maurizio Gasparri
bolkestein

Il governo annaspa ed il guaio è che non sa nemmeno che pesci prendere. Va bene preoccuparsi di contenere la diffusione del virus. Ma che si aspetta ad adottare misure efficaci per contenere la gravissima crisi economica che sta condannando l’Italia? E  ha una diffusione anche peggiore del Covid-19.

Economia ferma, ma il governo dov’è?

Non c’è lavoro, non c’è movimento di soldi. L’Italia è paralizzata e rischia di esserlo ancora per tanti altri mesi. In vista della stagione estiva, un settore che rischia di subire perdite devastanti è quello dei balneari. Sono anni che queste imprese combattono contro l’assurda direttiva Bolkenstein. Che prevede la partecipazione a bandi per il rinnovo delle licenze. Una gara ad armi impari. Perché anche la piccola azienda a conduzione familiare, che fa questo mestiere da generazioni, dovrà misurarsi con società di capitali straniere. Una vera follia!

Siamo riusciti, con la legge di stabilità 2019, a ottenere una proroga di 15 anni delle licenze. E dare un po’ di respiro agli operatori. Eppure in tanti lamentano situazioni paradossali che si stanno verificando in alcuni Comuni. Dove i sindaci, per timore di assurde ritorsioni europee, non prorogano le licenze. Punto primo, quindi: confermare e rendere operativa ovunque la proroga dei 15 anni. E poi, guardare oltre l’oggi e pensare già al dopodomani. I balneari hanno bisogno di certezze. Hanno bisogno anche di poter investire. Stop alla Bolkenstein, quindi. Il governo deve agire in tal senso subito, escludendo i balneari dagli effetti della direttiva. Ne trarrebbe esso stesso un vantaggio, visto che lo Stato incasserebbe dai balneari liquidità immediata per alcuni miliardi di euro. La soluzione è a portata di mano. In questo momento di crisi e di sfiducia, dare sicurezze è un ottimo antidoto per far ripartire il lavoro e l’economia. Incalzeremo il governo e non gli permetteremo di fare ancora una volta il pesce in un barile.

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