“Dai Covid, ammazza gli sbirri”: il virus non ferma l’odio verso gli uomini e donne in divisa

30 Mar 2020 13:54 - di Elena Ricci
divisa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un pezzo di Elena Ricci sul perché agli uomini e alle donne in divisa si può solo dire grazie

Se c’è un virus difficile da debellare tra la gente, è quello dell’odio nei confronti delle forze dell’ordine. Anche in questa situazione di emergenza sanitaria che li vede particolarmente esposti e in prima linea, c’è chi si augura possano ammalarsi o, peggio, morire.

Dai muri ai volantini: l’odio contro gli agenti

È quello che praticamente si sono augurati a Milano, scrivendo su un muro: “Dai Covid, ammazza gli sbirri”. La stessa Milano che qualche giorno fa ha commosso l’Italia intera con l’immagine di un agente del commissariato Sempione che ha donato una mascherina chirurgica di quelle in dotazione ad un anziano ultrasettantenne in lacrime, il quale, sprovvisto del dispositivo, non poteva recarsi presso il supermercato per fare la spesa. È anche il caso, ad esempio, dei volantini diffusi a Varese, a Cremona e in altre parti d’Italia, con i quali si “consiglia” di dare fuoco agli “sbirri”, mentre quegli stessi sbirri rischiano di contagiarsi o muoiono dopo aver contratto la malattia.

Una dedizione che va oltre il lavoro

“È il loro lavoro”, direbbe qualcuno. Sì, è vero lo è. E bisogna riconoscere che lo stanno facendo con rigore nel far rispettare le regole e con umanità aiutando chi si trova in difficoltà, proprio come ha chiesto il Capo della Polizia Franco Gabrielli, a cui va riconosciuto l’impegno in questa emergenza e la forte vicinanza ad ogni singolo poliziotto alle prese con le tante difficoltà che attanagliano il comparto della sicurezza, accentuate oggi dall’emergenza coronavirus. Sono state tante le scene che ci hanno emozionato in questi giorni di quarantena; tante le storie raccontate sui social dai profili istituzionali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri che ci hanno mostrato l’uomo dietro quella divisa: il figlio, il padre. La gratitudine nei confronti di medici e infermieri con le sirene spiegate sotto gli ospedali.

L’Italia per bene è con gli uomini e le donne in divisa

Dovremmo solo ringraziare poliziotti e carabinieri per tutte le volte in cui hanno aiutato un anziano in difficoltà facendo la spesa; per il fatto di aver ceduto una mascherina, nonostante siano carenti tra le forze dell’ordine; per tutte le volte in cui noi li chiamiamo e loro arrivano. Far sentire forte la nostra gratitudine nei loro confronti ci aiuterà ad isolare quei casi in cui si manifesta odio nei loro confronti. L’Italia per bene è dalla parte delle forze dell’ordine. Le dimostrazioni sono state tante: la telefonata della piccola Noemi alla sala operativa di Viterbo; la telefonata della signora che voleva solo sincerarsi delle condizioni di salute dei poliziotti; l’applauso dei cittadini dal balcone al passaggio delle volanti a Taranto e in tante altre città. Ora più che mai i nostri ragazzi hanno bisogno di sapere che i cittadini sono con loro e che la gratitudine è immensa. I cittadini che proteggono, ai quali garantiscono la sicurezza e per i quali molto spesso muoiono, sono dalla loro parte e li sostengono.

Commenti

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  • giancarlo meistro 31 Marzo 2020

    Prendete le impronte o vedere videocamere nella zona o Dna .

  • Giuseppe Orobello 30 Marzo 2020

    Di farabutti e codardi la storia né ha visti tanti!! E ancora né vedrà!! Solidarietà ai nostri angeli custodi che con impegno ed abnegazione, ogni giorno rischiano la loro vita per servizio nei confronti di tutti i cittadini!! Sempre riconoscenti.

  • Susanna De Luca 30 Marzo 2020

    Auguro agli autori di questa inqualificabile condotta che quello che hanno chiesto per le forze dell’ordine torni a loro,subito e con un finale definitivo e senza appello.
    ONORE STIMA E GRANDE RISPETTO a tutte le forze dell’ordine.