Covid 19, diffusione, contagi e decessi: qualcosa nei numeri non torna. E anche nei decreti…

22 Mar 2020 11:42 - di Andrea Migliavacca
Covid 19 Ansa foto
Covid 19, paure. Dubbi, incertezze. La restrizione domiciliare per decreto d’urgenza, se da un lato giova al contenimento della diffusione di questo maledetto virus, dall’altro fa male alla psiche. Ci impone, nelle mura domestiche, di affrontare faccende di solito relegate in coda alla lista delle inutilità. Ultimate le quali – finché ci sarà consentito – si naviga in internet, avendoci saturato la pubblica informazione, con notizie nefaste.

Covid 19, decreti del governo, quarantena e tanta incertezza su troppe cose

La Lombardia, capofila delle regioni italiane, con il maggior numero di decessi da (o per) coronavirus, chiede maggiori restrizioni. Se possibile, con l’esercito. Giustissimo. Sono ancora numerosi i cittadini indisciplinati che – grazie a provvedimenti convulsi e spesso difficilmente interpretabili – sfidano i divieti: per correre. Incontrarsi o bighellonare. È però dallo scorso 8 Marzo che, dopo ore di incertezza, la maggior parte dei cittadini lombardi è chiusa in casa. Gli spostamenti, salvo le eccezioni di cui sopra, sono limitate agli acquisti di alimentari. O per il lavoro, quello che ancora non è stato sospeso. Ciononostante, i contagi crescono ed i decessi pure. Tanto da superare in valore assoluto (e non in proporzione) i numeri cinesi. Gli esperti non si spiegano aggressività e diffusione.

Diffusione del virus, contagi e decessi: qualcosa nei numeri non torna

C’è qualcosa che non torna, anzitutto, nei numeri. La quarantena dei 14 giorni pare non aver funzionato. O meglio, pare non aver offerto i risultati sperati. Cosa non funziona, dunque, nel modello adottato: la mancanza di disciplina o la scarsa informazione? L’informazione di chi dovrebbe sapere, intanto. Il Ministero della Salute, in esecuzione, o meglio per una migliore comprensione del Decreto Cura Italia, è intervenuto con apposito decreto il 20/03/2020. Nel quale si leggono affermazioni singolari del tipo: «Resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione». Questo significa che i cosiddetti runner possano correre facendo il “periplo” del proprio isolato? Oppure ancora: «Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri». Cosa si intende, esattamente, per “stazioni lacustri”?

Coronavirus in Italia, i mille perché ancora senza risposta…

E mentre si mette a dura prova l’intero comparto sanitario, ricordando solo in questi giorni l’importanza del personale sanitario tutto, si dimentica cosa abbia provocato tutto ciò. Anzi, le domande più appropriate sarebbero, «perché» e «chi»? Il caso, forse. Perché l’Italia è la nazione più colpita al mondo? E il nord Italia, l’area più produttiva, è anche la più flagellata? Per quale motivo affrontare dichiarazioni improvvide che hanno fatto crollare le borse ed ulteriormente vanificato i risparmi, in particolare italiani? … e i perché potrebbero moltiplicarsi. Chi avrebbe potuto dare corso a questa pandemia e chi – pur avendone compreso la gravità del fenomeno – non ha agito, tempestivamente? L’Italia, plurindebitata. Malamente considerata nel mondo, è sempre riuscita a cavarsela. Col lavoro. Col risparmio e, perché no, con l’inventiva. I primi due ci sono stati privati, quasi del tutto. E allora ricorriamo all’inventiva. Si rincorrono sul web notizie su un presunto complotto. Sulla presenza di un laboratorio nel quale verrebbero studiati i microbiorganismi più letali al mondo, che, guarda caso, si trova a Whuan. Si parla di brevetti su invenzioni e su vaccini. In effetti, per chi avesse voglia (perché il tempo non manca) l’European Patent Register offre notevoli spunti.

Commenti

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  • Renato Pacini 23 Marzo 2020

    Che non sia colpa del contadino cinese che ha mangiato pipistrello mi parrebbe ovvio.
    Tutti abbiamo pensato ad una “fuga” più o meno volontaria o colpevole da un laboratorio chimico, si fa peccato, ma spesso a pensar male ci si azzecca.
    Ultima riflessione, non escludendo comunque l’ipotesi del consumo di carni
    di pistrello, dovrebbero comunque far riflettere certe opinioni circa il cibarsi di proditti come insetti e cose del genere come proposto in certi ambienti,persino concretizzatsi offrendoli nelle fiere. Dopo questa esperienza certe proposte dovrebbero essere bandite con rigore.

  • Saulo 23 Marzo 2020

    Il governo già sapeva del pericolo contagio a gennaio , come provato dalla gazzetta ufficiale del 31/1/2020, perché non ha avvisato la popolazione italiana il primo febbraio ? Anzi ha tentato di sminuire per 15 giorni successivi . E’ questo un modo responsabile di agire per un governo?