Coronavirus, peggiorano le condizioni di Cirielli (FdI): ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli

14 Mar 2020 9:58 - di Franco Bianchini
Cirielli

Il deputato salernitano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, è stato ricoverato all’ospedale “Cotugno” di Napoli. Ore di tensione, le sue condizioni sono peggiorate. Nei giorni scorsi aveva avuto una forte tosse notturna e febbre a 37.5. Ha chiesto perciò di fare il test ed è risultato positivo al coronavirus. Il trasporto in ambulanza nell’ospedale partenopeo si è reso necessario a causa di una dispnea. Subito dopo, il ricovero nella struttura specializzata campana. La situazione del Questore della Camera, a quanto si apprende, è sotto controllo.

Cirielli sarà sottoposto in giornata alla Tac

In giornata Cirielli sarà sottoposto a una Tac. Giovedì, dopo aver appreso della positività, l’esponente di Fratelli d’Italia aveva  affidato a un lungo post su Facebook  il suo pensiero. E aveva raccontato la sua esperienza. Aveva confessato le sue preoccupazioni per i familiari e, in particolare, per il figlioletto  di 40 giorni che aveva trascorso la notte con la febbre.

«Ho incontrato un ministro»

In un’intervista al Secolo d’Italia, Cirielli ha raccontato la sua vicenda. «Ho chiesto il test perché in settimana avevo lavorato con gli altri due questori. E avevo incontrato un ministro per questioni riguardanti la sicurezza della Camera». «La struttura amministrativa della Camera ha fatto il possibile per fare il suo dovere», ha aggiunto.

«Un errore far funzionare l’assemblea»

«Ma io, per la verità, ritengo che sia stato un errore far funzionare l’assemblea come se niente fosse per 15 giorni. L’ho detto ripetutamente. Purtroppo poco ascoltato. Devo dire che i miei due colleghi questori sono stati diligenti. Abbiamo però subito la pressione indiretta di alcuni esponenti del Governo e della maggioranza per andare avanti».

Cirielli: «Sicuramente ho contratto il coronavirus alla Camera»

«Il virus», ha detto ancora nell’intervista, «quasi certamente l’ho contratto alla Camera. Sono meridionale e non ho avuto peraltro contatti intensi con nessuno. Ma alla Camera c’erano tantissime persone, la metà del Nord».

 

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