Coronavirus, maschere da sub Ffp3 per medici e infermieri negli ospedali, ma la burocrazia frena
Maschere da snorkeling modificate con un filtro FFP3 al posto del boccaglio per difendersi dal Coronavirus.
Può essere questa la strada per sopperire alla mancanza di dispositivi di protezione negli ospedali. Dispositivi individuali indispensabili per tutelare gli operatori sanitari dal Coronavirus. Soprattutto coloro che lavorano nei reparti di terapia intensiva, dal rischio di contagio da Coronavirus.
È la proposta avanzata da un’azienda, la Master Solutions. Che dispone delle competenze per la stampa in 3D in serie dei collettori che permettono di collegare le maschere da immersione con i filtri FFP3.
“Offriamo gratuitamente al Servizio Sanitario nazionale la nostra tecnologia di stampa in 3D per produrre in grande quantità questi collettori”, spiegano Andrea Ferrante e Stefano Girardi, titolari di Master Solutions srl di Padova.
“I risparmi per il sistema sono notevoli. Perché le mascherine tradizionali in tessuto devono essere sostituite ed eliminate dopo alcune ore di utilizzo. Invece le maschere da snorkeling possono essere sanificate con sistemi all’ozono e sanificanti virucidi e battericidi. Che la Health System srl di Padova commercializza. In questo modo, i dispositivi sono riutilizzabili in totale sicurezza. Senza dimenticare che le maschere da sub aderiscono meglio al volto dell’operatore rispetto a quelle in tessuto e non si appannano”. Dunque potrebbe essere la soluzione ideale per proteggere gli operatori sanitari dal Coronavirus.
Coronavirus, tecnologia 3d per i colletori delle maschere
I collettori stampati in 3D oggi, infatti, sono applicati alle maschere da snorkeling, per poi essere collegati alla linea di ossigeno dell’ospedale per ventilare il paziente. Una soluzione ingegnosa per affrontare l’emergenza Coronavirus. Che ha messo a nudo l’inadeguatezza del Sistema Sanitario nazionale rispetto alla quantità, insufficiente, di sistemi di ventilatori polmonari.
”Stiamo producendo questi collettori con la tecnologia 3D. Che aiutano i malati a respirare, e molti ospedali li chiedono”, rivela Andrea Ferrante.
“Ma – aggiunge svelando il lato problematico della questione – manca ancora l’approvazione da parte delle Direzioni sanitarie per le maschere con il collettore per il filtro FFP3. Per proteggere soprattutto i medici che devono avvicinarsi ai pazienti per intubarli”.
“Vogliamo offrire un servizio utile agli operatori, costretti a lavorare con pochi mezzi”, chiarisce ancora Andea Ferrante.
“L’idea di produrre una “versione” alternativa della maschera con collettore per la ventilazione dei pazienti, cioè dotata di filtro FFP3, è di un infermiere della Clinica Columbus di Milano, Giorgio Bazzato“, conclude Andrea Ferrante.
“Lo ringraziamo per averla condivisa. Così come è stata importante la collaborazione con un’altra azienda, Health System srl. Che commercializza anche sistemi di protezione individuale medicale e servizi di sanificazione ambientale. Le potenziali applicazioni dei collettori in 3D sono diverse. Ad esempio, a breve potremo crearne una versione adatta alla ventilazione dei pazienti che vengono estubati e traferiti nei reparti di terapia subintensiva”.
OTTIMA IDEA!
Ricordo pero’ che, nell’ottica giustissima del riutilizzo, si puo’ pensare ad integrare nel filtro FP3 un filtro a carboni attivi, come per le normali maschere di protezione industriale, che molto probabilmente abbatterebbe eventuali virus contaminanti. Per operatori professionali quali personale sanitario e forze dell’ordine dovrebbero essere impiegate VERE MASCHERE ANTI-NBC, come quelle che, ai tempi miei erano in dotazione all’esercito. O non ci sono piu’ neppure quelle?? Oppure ordinare a chi ha modo di stampare oggetti in silicone morbido, come gli stampi da cucina, di stampare maschere da verniciatura, del tipo con filtro avvitabile, ed equipaggiarle poi con filtri tipo Sperian ABEK3P3
fare commenti su questa situazione è tempo perso per un governo mega burocratico dove manca buon senso e maturità,ai politici conta più una pratica che una vita,questi sono i compagni di merenda comunisti vigliacchi