Colosimo (Fdi): Zingaretti revochi la riduzione degli orari dei supermercati. Aumenta file e assalti
Dopo un accordo stretto con i sindacati, tre giorni fa la Regione Lazio ha emanato un decreto che detta il nuovo orario per i supermercati. Una stretta in vigore dal 18 marzo. E che dovrebbe durare almeno fino al 5 aprile. L’ordinanza prevede la chiusura dei supermercati alle ore 19 dal lunedì al sabato. Mentre la domenica alle ore 15. La decisione di Zingaretti vorrebbe limitari i contatti tra la gente per tutelare la salute dei lavoratori del commercio. Oltre che arginare il fiume di contatti tra le persone. Ma, come si è visto anche in altre città d’Italia e del mondo, la stretta induce tutti ad assalti agli scaffali e a code agli ingressi dei centri ancora più oceaniche. Anche il ministro degli affari regionali Francesco Boccia, a cui spetta il compito di gestire e coordinare i presidenti di regione, dovrebbe intervenire a riguardo. Magari sempre sulla scia dell’appello da lui stesso lanciato e indirizzato ai governatori a: «Non fare ordinanze singole perché non incidono se non sono omogeneizzate con le indicazioni dello Stato».
Chiara Colosimo (Fdi): Zingaretti revochi l’ordinanza di riduzione degli orari di apertura dei supermercati
A riguardo, allora, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, ha sottolineato come «il decreto della Regione Lazio che riduce gli orari di apertura dei supermercati si è dimostrato controproducente. Quindi il presidente Zingaretti farebbe bene a revocarlo quanto prima. Il provvedimento, infatti, nato con l’intento di tutelare la salute dei lavoratori, non ha fatto altro che scatenare una corsa dei cittadini che da giorni fanno file interminabili all’ingresso degli esercizi commerciali. Situazioni – aggiunge la Colosimo – che sono un rischio per la salute, visto l’assembramento di persone che si crea. E allo stesso tempo aumentano lo stress lavorativo degli stessi dipendenti. Insomma -è la conclusione del consigliere regionale di Fdi – il decreto ha ottenuto esattamente l’effetto contrario. A nostro avviso, invece, andavano incentivate le assunzioni straordinarie di personale attraverso sgravi fiscali a sostegno delle imprese e dei lavoratori».