Burioni: «Niente illusioni, il numero dei contagi è sottostimato. Forse è anche 5 volte superiore»
«Non dobbiamo guardare con particolare attenzione al numero dei contagi, perché è molto sottostimato. È difficile fare una stima precisa». Lo ha detto il virologo Roberto Burioni, intervenendo a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. «Allo stesso modo io, da medico, seguo una ventina di persone che hanno certamente il coronavirus. Ma a nessuno è stato fatto il tampone. In questo momento non è necessario fare il tampone a tutti, dobbiamo comportarci come se ognuno di noi fosse infettivo».
Burioni: «Si è infettivi due giorni prima del contagio»
«Da medico non mi stupirei se nel nostro Paese i contagiati fossero cinque volte di quelli ufficiali», ha ribadito. «Il problema», ha aggiunto Burioni, «è che si è infettivi due giorni prima del sintomo. Questi pazienti a casa che non hanno gravi sintomi, hanno diagnosi clinica ma senza test, devono uscire. Ma prima di uscire devono essere certi che non hanno il virus».
La partita è ancora aperta
«Gli ultimi dati sul coronavirus non ci devono rasserenare, la partita è ancora aperta», ripete Burioni. «Dobbiamo pensare non a quei pochi che trasgrediscono ma alla grandissima maggioranza degli italiani che ha fatto il proprio dovere. Abbiamo visto in Cina che i primi frutti si sono avuti 14 giorni dopo il lockdown. Chiaramente è un segno molto tenue e debole, però ci autorizza a pensare che tutti i sacrifici che stiamo facendo siano utili. Ma ci invita a essere ancora più rigorosi perché è davvero una partita ancpra aperta».
Il regalo da fare ai propri cari
«Un giovane che va a lavorare e torna a casa può infettare i genitori o i nonni. È meglio non andare a trovare i genitori anziani o i nonni. È meglio fare sentire loro l’affetto a distanza. Questo è il più grande regalo che può fare ai propri cari».
Il tweet di Burioni
«La strada per tornare a una vita normale è questa», ha scritto precedentemente Burioni su Twitter. «Molti test, tracciamento digitale dei contatti, isolamento rigoroso dei malati e dei sospetti». Il virologo cita quanto fatto dal governo della Corea del Sud che ha sviluppato una specie di “cabina telefonica” dove poter testare in sicurezza le persone per il coronavirus in soli 7 minuti.