Bollette, ecco come risparmiare sui costi di elettricità e gas in tempi di Smart working forzato
Scende il costo delle materie prime energetiche a causa del Coronavirus, ma questo non si traduce automaticamente in un alleggerimento delle bollette.
Un paradosso che rischia di costare caro si consumatori.
Anche se i decreti governativi per combattere il Coronavirus hanno costretto allo stop molte attività economiche abbattendo così, di conseguenza, il costo delle materie prime legate a elettricità e gas, lo Smart working forzato sta incidendo sulle bollette delle famiglie.
Che, al contrario, anche a causa dell’obbligo di stare a casa e del conseguente aumento dei consumi, potrebbero veder lievitare la propria spesa mensile delle bollette.
Oltre a fare attenzione ad eventuali sprechi, è possibile, dunque, evitare il salasso?
I modi ci sono. Vediamo come tenere a bada i costi delle bollette con questo vademecum.
1. Attenzione al prezzo: fisso o indicizzato? Il primo consiglio per chi è nel mercato libero è di verificare il proprio contratto di fornitura.
Se si ha un contratto con offerta a prezzo fisso è bene fare attenzione.
Il costo della componente energia della bolletta viene bloccato alla sottoscrizione. E non varia fino al termine di validità, normalmente fissato a 12 o 24 mesi.
In questo caso, quindi, per le bollette del cliente non cambierà nulla dal punto di vista delle tariffe.
E se non si tengono sotto controllo i consumi, le bollette potrebbero addirittura aumentare.
Chi ha un’offerta a prezzo indicizzato, invece, potrebbe vedere, già nelle prossime fatture, un calo del costo della componente energia. Voce che, in questo tipo di contratto, varia periodicamente in funzione di alcuni indici di riferimento. Spesso legati proprio all’andamento del costo delle materie prime. Che, quando calano, determinano un abbassamento del peso delle bollette.
Attenzione però perché l’indice di riferimento potrebbe essere diverso da operatore a operatore.
Prima di cantar vittoria, quindi, assicuratevi che il vostro contratto sia agganciato agli indici che in questo momento stanno diminuendo.
2. Valutare di passare al mercato libero. Sebbene manchi ancora più di un anno alla fine della maggior tutela nel settore elettrico e nel gas, il periodo attuale potrebbe essere quello giusto per valutare di passare al mercato libero.
Alcuni fornitori applicano un costo della componente energia più basso rispetto a quello tutelato.
È verosimile quindi aspettarsi che, per restare competitivi, nelle prossime settimane molti ridurranno sensibilmente le proprie tariffe.
Passare al mercato libero nelle prossime settimane, quindi, potrebbe consentire non solo di assicurarsi un prezzo competitivo, ma anche di bloccarlo per tutta la durata del contratto.
Mentre le tariffe tutelate varieranno nuovamente il prossimo 1 luglio. E non è dato sapere se continueranno a calare o, invece, torneranno a crescere.
3. Valutare di cambiare operatore. Anche per chi si trova già nel mercato libero con un’offerta a prezzo fisso, il consiglio è di tenere sott’occhio le proprie bollette luce e gas. E valutare un possibile cambio fornitore.
A seguito del calo del costo delle materie prime, è prevedibile che nelle prossime settimane alcuni operatori proporranno ai nuovi clienti tariffe luce e gas sensibilmente inferiori a quelle attuali.
Chi ha sottoscritto un contratto nel mercato libero in passato, cambiando compagnia potrebbe aggiudicarsi condizioni più favorevoli. E bloccarle fino al termine previsto dal nuovo fornitore.
4. (Ri)valutare la propria tariffa bioraria. Nelle ultime settimane lo stile di vita degli italiani è cambiato. E, allo stesso modo, l’obbligo di stare a casa potrebbe aver modificato le fasce orarie in cui si concentrano i consumi di elettricità e gas.
Coloro che avevano optato per una tariffa bioraria, con un costo scontato del prezzo dell’energia nelle fasce serali, potrebbero quindi vedere un aumento del costo finale della bolletta. Proprio a causa del cambiamento delle abitudini domestiche.
Per evitare un salasso, il consiglio è di fare attenzione alle nuove modalità di consumo. E, nel caso, valutare il passaggio ad una tariffa monoraria. O, ancora, cambiare le fasce biorarie optando per uno sconto nelle ore diurne anziché in quelle serali.
5. Nessun disservizio in caso di cambio operatore. Il timore che spesso si ha quando si cambia operatore energetico è legato a possibili interruzioni del servizio di fornitura.
La buona notizia è che si tratta di una paura infondata in quanto il passaggio non comporta in alcun caso lo stop all’erogazione di elettricità o gas.