Bisogna evitare che il Parlamento diventi veicolo di diffusione del virus: «Non si tratta di tutelare la casta»…

17 Mar 2020 11:42 - di Maurizio Gasparri

La diffusione del coronavirus anche tra i parlamentari fa emergere una serie di problemi di funzionalità del Parlamento. Camera e Senato non possono chiudere. Ma il fatto che i parlamentari provengano dalle parti più disparate d’Italia, pone al tempo stesso una questione di sicurezza che non può essere sottovalutata. Lo dimostrano i casi di questi giorni: la propagazione può avvenire in una estensione nazionale illimitata ed incontrollabile. I parlamentari non possono fare un passo indietro, ma hanno il dovere di ridurre il rischio contagio e tutelare tutte le persone che hanno a che fare con loro. Che fare allora?

Coronavirus e parlamentari: «Non si tratta di tutelare la casta»…

La Costituzione e i regolamenti sono molto precisi. Per i voti è prevista la presenza dei parlamentari in Aula. Tuttavia, l’eccezionalità della situazione può consentire qualche riflessione. Una grande mano ce la può dare la tecnologia che un tempo non era disponibile. Forse vale la pena di valutare l’opportunità dei voti a distanza per via telematica per approvare subito, e in piena sicurezza, i provvedimenti che riguardano proprio la vicenda dell’emergenza sanitaria ed economica derivante dal coronavirus. È un tema delicato ed innovativo che va maneggiato con cura. Non si tratta di tutelare la casta, che deve svolgere il suo lavoro assumendosi i rischi che anche altri settori della popolazione affrontano.

Bisogna evitare che il Parlamento diventi veicolo di diffusione del virus

Ma bisogna evitare che il Parlamento diventi per terzi un veicolo di diffusione del virus con conseguenze imprevedibili ed incalcolabili. Sfruttiamo, quindi, i mezzi che abbiamo, ma non smettiamo di lavorare per il Paese. C’è già un confronto politico che sta proseguendo attraverso mail, chat e videoconferenze. Possiamo pensare di sfruttare la tecnologia anche per i lavori d’Aula, unitamente al prevedere partecipazioni limitate. In ogni caso la questione non può essere elusa e deve essere affrontata, coniugando da un lato le esigenze del funzionamento degli organi costituzionali che non possono conoscere interruzione, dall’altro la tutela della salute.

Commenti

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  • giovanni 17 Marzo 2020

    speriamo solo che si comportino da onorevoli ma ci credo poco…. i gettoni di presenza se li fregheranno lo stesso. .. mica loro debbono fare sacrifici anche se non servono a nulla