Bce, senza Draghi non c’è “bazooka”. La cura Lagarde delude i mercati: Borse europee a picco

12 Mar 2020 16:02 - di Valerio Falerni
Lagarde

Non c’è più Mario Draghi, e si vede. E laddove l’italiano azionava il famoso bazooka per mettere in sicurezza dalla speculazione i titoli del debito sovrano, la francese Christine Lagarde succedutagli alla guida della Bce, non spara neanche con il fucile a pallini. Infatti, per fermare il coronavirus, non taglia i tassi e limita a 120 miliardi gli acquisti aggiuntivi il programma d’acquisto di titoli. Risultato: il primo stress-test dell’era post-Draghi non convince i mercati. Al momento in cui scriviamo, le Borse europee sono tutte ampiamente in territorio negativo. L’indice Stoxx 600, comprensivo di altrettante principali capitalizzazioni europee, registra perdite superiori a 8 punti percentuali. Un autentico crollo.

Dalla Lagarde misure timide per arginare le conseguenze economiche del virus

Il colpetto sparato dalla Lagarde ha deluso, anzi, le attese di molti. A cominciare dagli investitori e dagli imprenditori italiani, che confidavano in misure più adeguate a ristorare le conseguenze dell’economia di guerra adottate da Roma per fronteggiare l’espansione del Covid-19. La decisione del Consiglio direttivo della Bce non è ovviamente farina esclusiva della bisaccia dei banchieri. C’entra soprattutto la politica. C’entra – soprattutto – la cecità di una Ue che è tale solo di nome. L’unione, quella vera, infatti non c’è. E tutto lascia pensare che a passare alla Lagarde il fucile caricato a pallini siano stati i governi dell’area del Nord protestante, Germania in primis, con il consueto codazzo di olandesi e scandinavi. Dall’altra parte il blocco mediterraneo, latino e cattolico di Italia, Francia e Spagna.

L’ombra della Merkel sulla decisione dell’Eurotower

Ma i più esposti restiamo noi. I 25 miliardi annunciati dal governo per fronteggiare il virus devono infatti trovare benevolenza a Bruxelles e a Francoforte. Sul punto la Merkel ha già fatto capire che il Bilancio Ue è abbastanza flessibile da “piegarsi” alla straordinarietà degli eventi. Significa che non ha alcuna intenzione di accordare all’Italia autorizzazioni a manovre extra-deficit. La soglia del tre per cento resta imperforabile, al di là delle rassicurazioni di Conte e dei bla bla bla di Gentiloni e Gualtieri. Certo, il virus sta arrivando anche in Germania. Ma lì la disponibilità di posti-letto in terapia intensiva è tre volte superiore a quella dell’Italia. E, si sa, il sazio non crede mai all’affamato.

Commenti

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  • Pino 13 Marzo 2020

    la signora (forse) Chistine Lagarde farebbe meglio a stare a casa a fare la calza. Assurda. Lei lo sà il perchè